I
terreni agricoli, anche non coltivati oppure coltivati ma non per fini commerciali, sono stati esentati dal pagamento dell'
Imu, così come la
prima casa.
Le porzioni di terreno considerate di tipo “
agricolo” sono quelle iscritte al catasto come “
non edificabili”. Pur essendo considerati terreni agricoli, non vige l'obbligo di coltivazione da parte del proprietario o chi per lui.
Bisogna distinguere fra terreno agricolo e
terreno produttivo: mentre per il primi non vige alcun obbligo di coltivazione, per i terreni produttivi è invece necessario adibirli a tale proposito, anche se non esiste alcun vincolo per il tipo di produzione da effettuare.
Il
terreno agricolo, in sintesi, è una qualsiasi porzione di terreno, senza vincolo di superficie, per cui il catasto non ha espresso la possibilità di costruzione. Orti, giardini, spazio verde incolto e non curato, se non ha la registrazione catastale come “
edificabile”, prende la denominazione di terreno agricolo.
Nella stessa categoria di esonero dal pagamento Imu, ci sono i
fabbricati rurali adibiti ad attività produttiva e abitazione del fattore, compresi altri fabbricati circostanti necessari alla produzione. Vengono invece esclusi dall'esenzione gli immobili e le porzioni di immobili eventualmente destinati a dimora di familiari, collaboratori e non dell'azienda agricola.
Anche i
terreni incolti, agricoli o produttivi, vengono esonerati dal pagamento dell'Imu, in quanto classificati come “
non da reddito”, purché regolarmente iscritti nella categoria catastale di appartenenza.
A sancire queste esenzioni è il Decreto Legge "
Disposizioni urgenti in materia di Imu, abitazioni e cassa integrazione guadagni" , che stabilisce inoltre l'esenzione del pagamento dell'Imu per la prima casa. La decisione di escludere i terreni agricoli dal pagamento dell'Imu è derivata dalla volontà di dare una spinta agli investimenti agricoli e di non andare a colpire una fascia produttiva che già spesso è messa in ginocchio dai danni provocati dalle intemperie.
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