Le
aliquote per il
calcolo dell'Imu possono variare in base alla discrezionalità di ogni Comune. Rimanendo fisse alcune aliquote di base in rapporto alle diverse categorie catastali degli immobili, queste possono essere aumentate o diminuite in piccola percentuale con una delibera comunale.
Le aliquote non sono uguali per tutte le tipologie di immobili, ma variano a seconda della categoria catastale di riferimento: si distingue in immobili ad uso abitativo, produttivo, pertinenze,
terreni, locali commerciali.
Ai fini del
calcolo dell'
Imu non sono solo le aliquote a determinare il totale, ma anche i coefficienti assegnati a ciascuna delle categorie catastali. Le tabelle di categoria catastale assegnano un coefficiente agli immobili in base alla finalità di utilizzo. Gli immobili con finalità abitativa avranno un coefficiente maggiore rispetto alle pertinenze e ai terreni.
La determinazione della
discrezionalità delle aliquote viene effettuata dai Comuni con una apposita delibera. Le aliquote di base imposte dallo Stato sono dello 0,76 per cento per gli immobili ad uso abitativo diversi dalla
prima casa, o casa principale, con una discrezionalità dello 0,3 per cento in aumento o in diminuzione in capo alle amministrazioni comunali. Questo margine può essere portato allo 0,4 per cento per immobili non locati e immobili non produttivi di reddito.
Per la
prima casa, invece, l'aliquota è fissata allo 0,4 per cento e il margine di discrezionalità comunale può oscillare di 0,2 punti percentuale in più o in meno. Stessa aliquota viene applicata per le zone pertinenziali dell'abitazione principale.
Rientrano nelle categorie catastali obbligate al pagamento dell'Imu anche i
fabbricati rurali non produttivi, ossia quelli che vengono destinati a ricovero di attrezzi e macchinari, oppure per il ricovero di animali di allevamento, ad esclusione dei ricoveri che hanno anche attrezzature produttive. Per queste categorie di immobili, l'aliquota iponibile è dello 0,2 per cento con un margine di discrezionalità solo in diminuzione di un massimo dello 0,1 per cento.
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