L’autorità portuale è un ente pubblico dotato di personalità giuridica, istituito in Italia negli anni Novanta all’interno del progetto di riassetto della legislazione in materia portuale. Fra i suoi principali scopi istituzionali figurano l’intera gestione e conseguente organizzazione dei beni e dei servizi del settore portuale. Le autorità portuali godono di una completa forma di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria e sono inoltre responsabili di molte delle funzioni precedentemente svolte dall’Autorità Marittima.
Segnaliamo qui alcune dei compiti svolti dalle autorità portuali che meglio possono definire la natura di questo ente. Le autorità portuali hanno il compito di definire il piano regolatore portuale, ovvero devono individuare le caratteristiche e le funzioni delle aree oggetto di analisi del piano. Suddetta forma di pianificazione implica la stessa natura del porto sin nei più minimi dettagli: infrastrutture stradali e ferroviarie, aree dedicate alla produzione industriale, ecc. Esse inoltre, nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza e non solo, sono responsabili della programmazione, del coordinamento, del controllo e della promozione di tutte le operazioni che possono essere esercitate nei porti. La manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nell'ambito portuale e l’amministrazione delle aree e dei beni del demanio marittimo sono anch’esse sotto la responsabilità delle suddette autorità portuali.
Le autorità portuali nel nostro paese, oggi sono più di venti (Legge del 28-01-1994 n. 84, art. 6: Ancona, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Genova, La Spezia, Livorno, Marina di Carrara, Messina, Napoli, Palermo, Ravenna, Savona, Taranto, Trieste e Venezia - D.P.R. 20.3.1996: Piombino - D.P.R. 16.7.1998: Gioia Tauro - D.P.R. 23.6.2000: Salerno, D.P.R. 29.12.2000: Olbia e Golfo Aranci - D.P.R. 12.4.2001: Augusta) e vengono [span=testo-grassetto]rappresentate dall’associazione dei porti italiani, ovvero [aext=http://www.assoporti.it/ ]Assoporti[/span][/aext] che, come dichiarato nel sito web ufficiale, “mira alla realizzazione di politiche di intervento strutturali a favore dell'intermodalità, al fine di stimolare gli operatori economici, verso nuovi processi produttivi con avanzati modelli organizzativi”.