I
BFP, Buoni Fruttiferi Postali, si possono acquistare solamente presso gli uffici postali sul territorio nazionale, richiedendo prima un appuntamento con un professionista addetto alla collocazione di prodotti finanziari.
A differenza dei titoli di debito emessi dallo Stato, i BFP sono emessi dalla
Cassa Depositi e Prestiti con la garanzia dello Stato italiano; il loro funzionamento è lo stesso dei
BTP, cioè hanno durata variabile e garantiscono un rendimento fisso e sicuro tramite le cedole periodiche e la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita a scadenza del titolo. I BFP sono uno strumento finanziario adatto soprattutto a chi non ha tantissima disponibilità economica da investire per periodi lunghi: grazie alle scadenze che vanno
da 18 a 36 mesi a seconda delle emissioni, l'investimento in BFP risulta essere ideale per chi vuole aumentare in modo sicuro il proprio capitale in breve tempo.
Inoltre, anche i tagli di ogni singolo titolo consentono ai meno esperti e a chi ha poca disponibilità finanziaria, di potersi avvicinare al mondo degli investimenti: per i buoni fruttiferi postali fino a 36 mesi, infatti, i tagli sono da
50 euro e multipli per la forma cartacea, e da 250 euro e multipli per quelli in forma cosiddetta “dematerializzata”, cioè acquistabili solamente online tramite il proprio conto postale con accesso all'internet banking.
Sempre grazie all'accesso al proprio conto corrente postale online, è possibile controllare quotidianamente il
rendimento dei titoli acquistati; lo stesso procedimento può essere seguito da chi, non avendo ancora acquistato i Buoni Fruttiferi, vuole informarsi e capire quali sono le tendenze di rendimento in base alla durata dei titoli.
Come per tutti i titoli di debito e le rendite finanziarie, anche ai buoni fruttiferi viene applicata un'
imposta del 12,5 per cento sul rendimento delle cedole e della differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di rimborso. Il calcolo del rendimento dei BFP si può effettuare sottraendo dal prezzo di vendita il prezzo di acquisto e sommando a questo primo totale il rendimento di ogni cedola moltiplicato per il numero di cedole che vengono staccate durante la vita del titolo finanziario. Questo secondo totale rappresenta il rendimento lordo, a cui va applicata la trattenuta fiscale del 12,5 per cento: dopo aver sottratto la tassazione imposta per legge, si ha il rendimento netto dei titoli acquistati.
I BFP smettono di essere produttivi dal primo giorno successivo alla loro scadenza e, per quelli emessi dopo il 2001, si ha tempo 10 anni per chiederne il rimborso prima che cadano in prescrizione e, quindi, non siano più rimborsabili.
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