Il
calcolo ravvedimento operoso per l'Agenzia delle Entrate serve per capire quanto si dovrà pagare dopo aver mancato il versamento, totale o parziale, di un’imposta. Il
ravvedimento operoso è infatti una delle pratiche di
riscossione dei tributi non pagati. Si tratta della
pratica più semplice da seguire per il contribuente. Rispetto ad altre procedure di riscossione, come
l’avviso bonario, il ravvedimento operoso consiste in una sorta di autodenuncia da parte del contribuente, che sana la propria posizione prima che sia l’Agenzia a fare un controllo ed intervenire.
Il calcolo del ravvedimento operoso consiste in sostanza nel conteggio dell’imposta dovuta,
della sanzione e degli interessi maturati sulla somma dovuta. Per svolgere questa operazione sono disponibili numerosi strumenti di calcolo online, molto semplici e intuitivi da compilare. Molti di questi siti internet richiedono poche informazioni facili da rintracciare: l’importo da regolarizzare, la scadenza originaria del versamento, la data in cui si effettua il pagamento e, ovviamente, il tributo o l’imposta non ancora pagata. Sarà poi il sistema a calcolare sanzioni e interessi, fornendovi il risultato complessivo.
Segnalare quale sia l’imposta da regolarizzare è fondamentale dato che il ravvedimento operoso si applica a una vasta gamma di tributi. Fra questi ricordiamo saldo e acconto
IRPEF,
IRES o
IRAP, l’
IVA,
addizionali regionali o
comunali IRPEF e altre imposte di cui, nello strumento di calcolo, dovrete indicare il codice tributo.
Anche
l’IMU può essere saldata con ravvedimento operoso. In particolare, il caso più frequente di ravvedimento operoso riguardo l’IMU si verifica quando viene mancato il pagamento dell’acconto a giugno, ossia la prima parte dell’imposta annuale sugli immobili. In attesa di saldare la restante parte dell’imposta, è possibile versare l’acconto anche in ritardo, eseguendo però il calcolo ravvedimento operoso Agenzia delle Entrate. Come nel caso di altri tributi, anche per l’IMU il pagamento in ritardo consisterà nella somma da regolarizzare, la sanzione amministrativa e gli interessi maturati. Di conseguenza, è sempre conveniente saldare l’IMU il prima possibile, così da non far maturare degli interessi troppo pesanti.