La
Tares,
Tassa Rifiuti e Servizi, è stata introdotta dal cosiddetto Decreto Salva Italia, approvato nel 2011. Dal 1 gennaio 2013, la Tares ha sostituito la
Tarsu, Tassa Rifiuti Solidi Urbani, e la Tia, Tariffa di Igiene Ambientale, ma senza l'effettiva entrata in vigore.
La Tares è una
tassa comunale calcolata sulla superficie degli immobili, il numero di occupanti e la produzione media di rifiuti e, secondo questi parametri di calcolo, dovrebbe andare a coprire l'intero costo di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti. Ma non solo:
le entrate derivanti da questa imposta dovrebbero coprire anche gli altri servizi indivisibili del comune, come l'illuminazione pubblica, le aree verdi, la manutenzione delle strade e la polizia locale.
L'effettiva
entrata in vigore è slittata da gennaio a luglio e poi a dicembre 2013, in virtù della Legge di stabilità che ha posticipato di gran lunga il pagamento della prima tranche della Tares, che inizialmente era previsto in quattro rate trimestrali. Quindi,
fino a dicembre 2013, si continuerà a pagare la Tarsu, con scadenze e modalità dettate dalle singole amministrazioni comunali e comunicate ai contribuenti con almeno 30 giorni di preavviso.
Per riuscire nella totale
copertura dei servizi indivisibili, è stato applicato un rincaro di 30-40 centesimi di euro al metro quadro rispetto alla tariffa della Tarsu, comportando un
aumento medio del 14% annuo per una famiglia composta da tre persone, mentre in altri casi, con l'applicazione dell'aliquota massima, si può arrivare a un rincaro pari al 19%.
Il rincaro è stato inevitabile: ad oggi solo il 79% di questi servizi è coperto dalle entrate derivanti dalla Tarsu, lasciando scoperta una buona parte di servizi essenziali e primari, come l'illuminazione pubblica e la manutenzione della strade.
Ogni singolo metro quadro che possa essere in grado di produrre rifiuti sarà tassato: restano
esclusi dal computo solo gli spazi condominiali, le pertinenze e gli spazi accessori di abitazioni private e condomini. Per i pagamenti, i Comuni provvederanno all'invio di MAV ai contribuenti e, quando entrerà in vigore la Tares, i MAV saranno sostituiti dal Modello F24, pagabile presso la propria banca o gli uffici postali.
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