La
Iuc, Imposta Comunale Unica, è la tassa entrata in vigore con la Finanziaria 2014 e sostituisce la vecchia Tares, accorpando però anche l'Imu.
La Iuc è il risultato di diverse consultazioni alla
Commissione Bilancio del Senato: il percorso è stato lungo e si sono viste cambiare diverse sigle. La prima versione di questa tassa era la
Trise, Tributo Servizi, composta a suo volta da Tari, Tassa Rifiuti, e
Tasi, Tassa Servizi Indivisibili; il secondo passo ha portato dalla Trise al Tuc, Tributo Unico Comunale, composto da Tari, Tasi e
Imu; Infine si è arrivati alla Iuc, che cambia solo l'acronimo ma rimane composta da Tari, Tasi e Imu.
Dal
1 gennaio 2014, data di ufficiale entrata in vigore della Iuc, le tasse sulla casa, sui servizi indivisibili, cioè l'illuminazione pubblica, la manutenzione dei marciapiedi e del verde e la polizia municipale, e le tasse per la raccolta rifiuti, confluiranno in un'unica imposta.
La
prima scadenza fissata per la Iuc è il
16 giugno, anche se mancano chiare indicazioni sulle aliquote che verranno applicate: i Comuni, infatti, hanno l'autonomia per stabilire l'aliquota imponibile, rimanendo sempre all'interno di un quadro stabilito dallo Stato. L'aliquota a discrezione dei Comuni può variare per ogni singola voce dei tributi che compongono la Iuc: non ci sarà quindi di che stupirsi se un Comune avrà l'Imu più bassa ma Tari più alta o viceversa.
La
seconda scadenza della Iuc è fissata per il 16 dicembre, anche se verrà lasciata ai Comuni la facoltà di poter decidere se autorizzare il pagamento in un'unica rata il 16 giugno.
Poca chiarezza, finora, anche sulle
detrazioni e sulle singole
scadenze delle componenti della Iuc. Se il 16 giugno e il 16 dicembre sono indicate come scadenze generali, potrebbe anche succedere che alcuni Comuni fissino date diverse per una o tutte le componenti della Iuc. Questo dipenderà molto dal bisogno di liquidità dei singoli Comuni per le singole voci, cioè Imu, Tari e Tasi.
Per le aliquote, soprattutto per la Tasi, non si è ancora capito come saranno applicate: il punto di partenza vedeva un tetto massimo del 2,5 per cento di aliquota sulla prima casa, mentre per abitazioni di lusso, seconde case e altri immobili, si poteva arrivare fino a quasi l'11 per cento dato dalla somma di Imu e Tasi.
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