La
caldaia a biomassa è un tipo di impianto che configura tra quelli maggiormente venduti sul mercato. Si tratta di una
soluzione ecologica e conveniente sotto diversi aspetti, non ultimi quelli del
risparmio energetico e della sostenibilità ambientale. A questo si unisce la fondamentale caratteristica dell’
automaticità dell’impianto e della presenza di dispositivi di regolazione e di sicurezza che ne garantiscono un
funzionamento affidabile,
efficiente e di
alto livello.
La caldaia a biomassa è costituita da un contenitore di lamiera nel quale è collocata la camera di combustione, ovvero un contenitore di dimensioni più piccole, all’interno della quale la biomassa subisce il processo di combustione. Durante tale processo i fumi generati vengono espulsi dalla canna fumaria, venendo a contatto con le lame di metallo per poi attraversare i tubi che sono situati nell’acqua dell’impianto di riscaldamento. Gran parte del calore generato con il
processo di combustione viene trasferito all’acqua nella caldaia e poi impiegato per scaldare i termosifoni.
Vi sono
varie versioni di caldaia a biomassa, che si differenziano tra loro sulla base del tipo di combustibile impiegato. Le
caldaie a pellet sono caratterizzate da un buon rendimento e sono ideali soprattutto per gli appartamenti in ragione dell’impiego di un combustibile facilmente reperibile. Si tratta di caldaie molto moderne e del tutto automatizzate: occorre solo svuotare la cenere una volta all’anno. Le
caldaie a cippato sono una seconda tipologia che si contraddistingue per la maggiore flessibilità e per essere adatta ai sistemi centralizzati piuttosto grandi, come quelli di un condominio per esempio, che hanno impianti superiori ai 50 KW. Infine vi sono le moderne
caldaie a legna, particolarmente indicate per coloro che dispongono di legna propria o per chi ha un facile accesso a questo tipo di combustibile. Tali caldaie sono ideali per gli impianti unifamiliari e richiedono di essere ricaricate di legna un paio di volte al giorno, mentre la cenere va svuotata ogni due o tre giorni. Inoltre alcune di esse sono dotate di un sistema automatico di pulizia, mentre altre necessitano settimanalmente di tale operazione.
La caldaia a biomassa consente di effettuare un
risparmio che oscilla tra il 20% e il 50% rispetto agli impianti a metano e a gasolio. A questo si aggiunge un’altra caratteristica rilevante ovvero la possibilità di limitare la dipendenza dalle fonti rinnovabili, proprio grazie all’impiego della biomassa. La biomassa è infatti costituita da
materiali di origine animale e vegetale che non hanno subito un processo di fossilizzazione. Questo di per sé è già una fonte rinnovabile perché l’anidride carbonica che viene prodotta con il processo di combustione non incrementa quella circolante nell’atmosfera, in quanto si tratta della stessa che le piante hanno assimilato dall’ambiente e che rilasciano poi nel processo di degradazione organica. Questo significa che bruciare biomassa
inquina meno l’ambiente e l’atmosfera rispetto alla combustione del
metano e del
Gpl.
I costi delle caldaie a biomassa sono maggiori rispetto agli impianti a gas, tuttavia il prezzo dell’investimento iniziale solitamente è
recuperabile nel corso dei primi anni, in ragione del considerevole risparmio energetico che tale tipo di impianto consente di attuare. Inoltre si evidenzia che, se in possesso di determinati requisiti, tali caldaie possono essere acquistate con la possibilità di ottenere degli
incentivi statali che si attestano sul
55%, ma solo fino al 30 giugno 2013, mentre dal primo luglio dello stesso anno la percentuale detraibile scenderà al 36%.
Consultando la sezione
“Luce e Gas” di Guida Consumatori è possibile conoscere ulteriori informazioni circa il settore dell’energia e del gas e tutti i dettagli in merito alle tipologie di caldaia.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.