Le
caldaie a metano sono tra le più diffuse della categoria delle
caldaie a gas, non solo in ragione dei
costi ridotti in termini di consumo, ma anche in ragione della
sostenibilità ambientale. Si tratta infatti di un sistema che funziona grazie all’impiego di un gas naturale a basso impatto ambientale. Il risparmio considerevole consentito con l’utilizzo del metano rispetto agli altri combustibili è possibile sia con la
tipologia a condensazione, sia con quella a elevato rendimento.
Le caldaie a metano sono installabili ove è presente una
rete di distribuzione di metano che consenta agli utenti di allacciarsi ad essa per alimentare il riscaldamento, l’acqua calda e rendere possibile la cottura dei cibi. Come ogni caldaia, anche quella a metano presenta
vantaggi e limiti. Gli aspetti positivi sono rintracciabili nell’assenza del rifornimento: infatti, il funzionamento del sistema dipende dalla connessione alla rete di distribuzione del metano. A questo si aggiungono le bassissime emissioni inquinanti, rese maggiormente possibili da una regolare
manutenzione. Gli svantaggi sono pressoché trascurabili e individuabili principalmente nella difficoltà dell’utente di verificare personalmente il proprio consumo per via delle tariffe a scaglioni.
Le caldaie a metano sono strutturate in una serie di componenti fondamentali. Tra questi il bruciatore, collocato nella camera di combustione, è il serbatoio riservato alla produzione di energia termica, tramite il miscuglio tra il carbonio derivante dal metano e l’ossigeno. Il fascio tubiero, invece, consente di aumentare lo scambio di acqua e dei fumi, mentre il camino consente di far fuoriuscire tali fumi di scarico. Il processo che ha luogo in questo tipo di caldaia consiste dapprima nella trasformazione del gas in forma liquida, poi nella riconversione in forma gassosa e, infine, nella conseguente combustione per generare calore. Sono sostanzialmente cinque gli attacchi previsti per le caldaie a metano: quello per il gas, quello per l’acqua calda sanitaria in uscita, quello per l’acqua fredda sanitaria in entrata, quello per l’invio per il riscaldamento, infine quello per l’uscita del tubo del riscaldamento. Grazie alla possibilità di regolare la potenza della fiamma tramite il microprocessore si riesce a gestire in modo
efficiente la miscelazione che porta alla combustione, con la conseguenza di un rendimento maggiore, di costi minori e di un basso impatto sull’ambiente.
I costi contemplati per l’acquisto di questo tipo di caldaia oscillano solitamente tra i 400 e i 1.400 euro. Proprio in ragione del notevole
risparmio energetico che è possibile attuare utilizzando le caldaie a metano rispetto a quelle a
Gpl, vi sono gli incentivi regionali per la sostituzione. Sono dunque molteplici i motivi per i quali un impianto che contempla l’installazione di una caldaia a metano conviene maggiormente rispetto ad altri.
Per conoscere le altre tipologie di caldaie presenti sul mercato sotto i vari aspetti, dalla convenienza dei costi e delle detrazioni al risparmio energetico e a molto altro, e più in generale per saperne di più circa il settore dell’energia e del gas, è possibile consultare la sezione
“Luce e Gas” di Guida consumatori.
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