La caldaia a condensazione sfrutta, oltre al combustibile, il potere termodinamico del vapore che si crea durante il ciclo di bruciatura del combustibile. In questo modo, la potenzialità di rendimento supera il 100 per cento di efficienza rispetto alle più tradizionali caldaie che, invece, producono calore esclusivamente bruciando combustibile.
Le tradizionali caldaie, infatti, disperdono il vapore acqueo che può danneggiare il sistema di funzionamento, eliminando di fatto l’11 per cento di quello che viene detto “calore latente”. I vapori generati durante la bruciatura del carburante hanno un’elevata temperatura che, nelle caldaie a condensazione, viene riutilizzata per aumentare l’efficienza produttiva e termica della caldaia.
Per riutilizzare questi vapori, le caldaie a condensazione sono dotate di un sistema di raffreddamento. Il vapore, rientrando in circolo attraverso l’impianto di raffreddamento, torna allo stato liquido e il calore che ne scaturisce viene invece immesso nell’impianto di riscaldamento.
Per il riscaldamento domestico con caldaia a condensazione di portata inferiore ai 35 kW, non c’è necessità di interventi murari sull’impianto, ma viene sostituita solo la caldaia e la canna fumaria, che deve rispondere a determinate caratteristiche di materiali per evitare la corrosione che, invece, avverrebbe con la condensa. Le canne fumarie per le caldaie a condensazione vengono realizzate in polipropilene saturo, materiale non soggetto a corrosione da parte dei vapori acquei che vengono espulsi.
La caldaia a condensazione non consente un grande risparmio in termini di combustibile se si utilizza questo tipo di caldaia con vecchi impianti che hanno radiatori ad acqua. Il risparmio può arrivare invece intorno al 25-30 per cento se la caldaia viene utilizzata in accoppiata con i sistemi più moderni di riscaldamento, per i quali è sufficiente che l’acqua in circolo nei radiatori arrivi ad un massimo di 50°C.
Il risparmio effettivo che si ottiene da una caldaia a condensazione non può essere stabilito con certezza: Molto dipende infatti dalle caratteristiche proprie della caldaia, quindi dall’indice di efficienza termodinamica e dal rendimento effettivo in calore. A ciò bisogna aggiungere le caratteristiche dell’impianto preesistente: più l’impianto è datato e minore è il risparmio, in quanto i vecchi impianti necessitano di temperature dell’acqua in circolo che arrivano fino a 90°C:
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