Per
affittare casa a Milano e, in generale, nelle grandi città, è necessario definire prima di tutto il budget disponibile e la tipologia di immobile che meglio risponde alle proprie necessità, come la metratura, il numero di stanze, la zona, se arredato o vuoto.
La definizione del
budget disponibile è, ovviamente, la base da cui partire per la selezione della casa da affittare: bisogna tenere presente che, nella maggior parte dei casi, al costo di locazione mensile si devono aggiungere le spese di condominio e di riscaldamento. È sempre meglio chiedere conferma delle ulteriori spese mensili che rappresentano un costo fisso, in quanto possono incidere notevolmente sul canone di affitto.
Per valutare la bontà del
canone mensile di un immobile, bisogna ovviamente considerare le caratteristiche stesse della casa: innanzitutto, lo stato generale dell'appartamento, cioè com'è stato tenuto negli anni precedenti e quali interventi di manutenzione sono stati fatti; oltre a questo, bisogna ricordare di chiedere la classificazione energetica, anche se per legge dovrebbe essere sempre specificato e dovrebbe esistere una certificazione rilasciata da personale autorizzato.
Per procedere alla
ricerca di una casa da affittare a Milano ci si può rivolgere a un'agenzia immobiliare che farà il lavoro di ricerca della casa in base alle specifiche indicate. In questo caso, se si arriva alla definizione del contratto, sarà necessario pagare all'agenzia una quota per il servizio prestato che, di norma, è pari a una mensilità del canone di locazione.
In alternativa all'agenzia immobiliare, si può procedere alla ricerca di una casa in modo autonomo, cioè consultando gli
annunci immobiliari che si possono trovare sulle pagine dei quotidiani o su numerosi siti internet che, tra l'altro, consentono di indicare un affitto massimo, la metratura, il numero di stanze, la zona di ricerca e, ancora, permettono di visualizzare nei risultati della ricerca solo gli annunci pubblicati da privati e solo con foto.
Quando si trova la casa ideale, si procede con la
definizione del contratto, che può essere di tipo
transitorio o residenziale: il primo ha una durata massima di 18 mesi, mentre il secondo prevede una durata 4+4, cioè 4 anni rinnovabili. Prima di firmare il contratto bisogna controllare che ci siano le generalità complete di locatore e locatario, l'indicazione del canone pattuito e di eventuali spese e riscaldamento, oltre alle condizioni generali di stipula che prevedono la buona manutenzione dell'appartamento.