L’
occupazione suolo pubblico consiste nell’occupazione di beni dello Stato (i cosiddetti beni demaniali) o di strade, piazze e spazi sovrastanti e sottostanti il suolo pubblico (patrimonio indisponibile). Costituisce occupazione di suolo pubblico anche l’occupazione di aree private gravate da servitù di passaggio, come i passi carrabili, e la predisposizione di impianti o tubature nel sottosuolo pubblico. In sostanza, quando un’attività commerciale, un bar o anche un privato cittadino occupa una parte di strada per uno stand o una tenda, siamo di fronte a un caso di occupazione di suolo pubblico. Per poter occupare legalmente il suolo pubblico è necessario pagare un tributo, il TOSAP, o un canone, il
COSAP, che funzionano in modo simile.
L’occupazione può essere temporanea o permanente. Quando l’occupazione si prolunga per un periodo inferiore all’anno solare, sarà considerata
temporanea. Le
occupazioni permanenti invece si prolungano per un periodo superiore all’anno solare e vengono rinnovate automaticamente. In entrambi i casi, l’occupazione deve ricevere l’autorizzazione preventiva da parte dell’ente locale competente, che nella maggior parte dei casi è un Comune. La differenza fra occupazione temporanea e permanente è importante anche per determinare l’importo di TOSAP o COSAP.
Esempi di occupazione temporanea possono essere traslochi e lavori di manutenzione edili, dehor stagionali fuori negozio, ponteggi, chioschi, banchi di vendita in aree di mercato e non, spettacoli e giostre, manifestazioni e attività promozionali. Come si vede, la gamma delle possibilità è molto ampia, ma il tratto comune è la necessità di pagare il tributo o il canone stabilito dal Comune. Per tutte le informazioni sugli uffici a cui rivolgersi, vi consigliamo di consultare il sito web del vostro Comune, dove ci sarà sicuramente una sezione dedicata ai pagamenti per l’occupazione di suolo pubblico (qui ad esempio le informazioni sul COSAP a
Torino e
Trento).
Per quanto riguarda le occupazioni permanenti (passi carrai, aree distribuzione carburante, banchi del mercato, cavi), solitamente deve presentare domanda non solo chi intenda occupare per più di un anno un’area pubblica, ma anche chi deve ottenere
la voltura di occupazioni già concesse (la voltura deve di norma avvenire entro 30 giorni dalla scadenza della concessione precedente) e chi deve modificare una concessione permanente già esistente (ad esempio per ampliare o ridurre la zona oggetto della concessione).