Il concetto di assegni familiari può confondere chi non ha confidenza con il complesso sistema delle prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’
INPS. L’Istituto individua negli
assegni familiari una prestazione a sostegno delle famiglie di alcune categorie di lavoratori, anche extracomunitari, che operino nel territorio italiano e il cui nucleo famigliare non superi le soglie di reddito massimo fissate per legge. Questo servizio si distingue però dagli assegni per il nucleo famigliare e viene solitamente conosciuto come 'assegni familiari INPS per figli a carico'.
Chi ha diritto agli assegni familiari dell’INPS? Le categorie coperte dalla prestazione sono i
coltivatori diretti, coloni e mezzadri, i
piccoli coltivatori diretti e i titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).
Gli assegni familiari dell’INPS vengono riconosciuti ad ogni componente della famiglia del lavoratore beneficiario che non abbia un reddito superiore al tetto fissato per legge. In particolare, possono usufruire di questa prestazione il
coniuge, anche se legalmente separato purché sia a carico (ma solo se il richiedente è titolare di pensione a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi);
i figli, anche non conviventi, di età inferiore a 18 anni, studenti di scuola superiore (fino a 21 anni) o di università (fino a 26 anni e non fuori corso) o inabili al lavoro; i fratelli, le sorelle o i nipoti, se conviventi e nel rispetto delle condizioni già descritte per i figli; gli ascendenti, ossia genitori o nonni, solo se il richiedente è coltivatore diretto; infine, i familiari di cittadini stranieri residenti in Paesi con i quali esista una convenzione internazionale in materia di trattamenti di famiglia.
La somma corrisposta ai beneficiari varia a seconda della
categoria professionale di appartenenza del lavoratore e del membro famigliare che ne ha diritto: come visto in precedenza, non tutti i coniugi, ad esempio, possono accedervi. Dunque, per coltivatori diretti, mezzadri o coloni si tratta di 8,18 euro mensili per ogni figlio, ma non per il coniuge; per i piccoli coltivatori diretti 1,21 euro mensili per i genitori; per i titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e per i piccoli coltivatori diretti 10,21 euro mensili per coniugi e figli.
Come presentare la domanda? Potete rivolgervi all’INPS in vari modi: consultando il sito web dell’Istituto, comunicando la vostra richiesta al Contact Center accessibile al numero 803163 da rete fissa o 06164164 da rete mobile. Infine, potete anche rivolgervi ai
patronati dell’INPS sul territorio, che vi metteranno a disposizione gli strumenti telematici per inoltrare la richiesta.