Con il termine
autocertificazione si indica la possibilità, riconosciuta per legge ai cittadini, di presentare delle dichiarazioni sostitutive alle certificazioni amministrative relative ai requisiti, alle qualità, agli stati e ai fatti personali, tramite la compilazione di uno specifico modulo sottoscritto. Si tratta della facoltà che è stata riconosciuta ai cittadini con la disciplina dell’articolo 46 del Decreto del Presidente della Repubblica 445/2000, redatto al fine di sveltire le procedure burocratiche che spesso rallentano le amministrazioni pubbliche. L’autocertificazione, infatti, sostituisce a tutti gli effetti il certificato vero e proprio, senza la necessità di presentarlo in successiva sede. L’amministrazione pubblica, d’altra parte, ha l’obbligo di accettare le autocertificazioni, pena la violazione dei doveri d’ufficio, con la possibilità di vagliarne la veridicità e la sussistenza, solo in caso si evidenti dubbi circa quanto dichiarato dal cittadino.
È possibile avvalersi dell’autocertificazione per quanto concerne le dichiarazioni in merito alla data e al luogo di nascita, al godimento dei diritti politici, alla
nascita di un figlio, allo
stato di famiglia, al
decesso di un coniuge, all’iscrizione a un albo e a molto altro. Inoltre gli stati e gli atti non autocertificabili possono essere comunque comprovati dal soggetto interessato tramite
dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Rientrano in questo caso la dichiarazione degli eredi e la proprietà di un immobile per esempio. Vi sono tuttavia dei casi in cui non è possibile avvalersi dell’autocertificazione. Tra questi si ricordano i certificati medici e veterinari, i brevetti e i marchi e i certificati di origine e conformità alle norme comunitarie.
Possono ricorrere all’autocertificazione anche i cittadini comunitari, mentre per quanto concerne gli extracomunitari, solo coloro che risiedono in Italia possono avvalersene, tuttavia limitatamente agli stati, ai fatti e alle qualità personali attestabili da soggetti pubblici italiani.
Come già accennato le autorità pubbliche possono avvalersi degli strumenti di controllo per
verificare la sussistenza delle autocertificazioni dichiarate dai cittadini, anche procedendo con controlli a campione. Nel caso venissero rilevate false dichiarazioni o incongruenze, il cittadino deve apprestarsi a modificare l’autocertificazione. Si ricordi che in caso di falsa dichiarazione vengono applicate le sanzioni penali previste e decadono anche i benefici del provvedimento.
Ci si può avvalere dell’autocertificazione e delle dichiarazioni sostitutive di notorietà solo con le amministrazioni e gli
enti pubblici e con le aziende che forniscono servizi di
pubblica utilità, come ad esempio le Poste, la Telecom e l’Enel.
Per poter procedere con l’autocertificazione è necessario recarsi presso gli sportelli degli uffici pubblici e richiedere il modulo da compilare, per il quale non è richiesta l’autenticazione. Per quanto concerne, invece, la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà occorre la firma. Consultando il sito
http://www.comuniweb.it/autocertificazione/ è possibile venire a conoscenza di tutte le dichiarazioni di cui è possibile farsi carico compilando i moduli di autocertificazione e di tutte gli ulteriori approfondimenti in merito all’argomento.
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