Le etichette vestiti sono degli strumenti davvero importanti a disposizione dei consumatori per tutelarsi e acquistare solo prodotti di qualità. Sapere come leggere le etichette dei vestiti è necessario, al fine di saper scegliere dei prodotti di qualità.
Uno dei primi requisiti a cui le etichette sui vestiti devono ottemperare è la correttezza delle indicazioni e la chiarezza dei contenuti, ovvero i primi indicatori della serietà dei produttori e della qualità del prodotto finale.
Le etichette per vestiti devono riportare il nome del marchio, la taglia, e anche informazioni sul luogo di produzione, sui materiali utilizzati e sulle istruzioni di lavaggio. Ovviamente, tutte le informazioni riportate sulle etichette per abbigliamento devono essere in lingua italiana e leggibili, tali da non trarre in inganno gli eventuali consumatori.
Le etichette vestiti devono essere applicate direttamente sul capo di vestiario così da rendere difficile la rimozione. Devono essere cucite, graffate o allacciate ad un cordoncino fissato al capo e non possono essere rimosse in alcun modo.
Le etichette dei vestiti devono anche contenere obbligatoriamente tutta una serie di informazioni come i riferimenti al produttore (marchio commerciale o nome), Le informazioni sul produttore devono riportare anche indicazioni sul fabbricante del prodotto finito stabilito nell’Ue. Qualora i produttori non fossero localizzati nell’Unione Europea, i riferimenti nelle etichette vestiti dovranno riguardare il primo operatore commerciale localizzato su territorio comunitario.
Nelle etichette per abiti dovranno essere riportate le indicazioni della composizione del capo, ovvero le fibre in esso contenute. Inoltre, le regole per la compilazione delle etichette vestiti variano a seconda che i prodotti siano ottenuti da una fibra tessile, da due o più fibre tessili di cui almeno una pari all’85% del peso totale, o da due o più fibre tessili di cui nessuna pari all’85% del peso totale.
Nelle etichette andranno poi inserite tutte le fibre presenti in quantità non superiore al 10% in peso del prodotto finito e possono essere menzionate con l’indicazione “altre fibre” e la relativa percentuale. I prodotti composti da due o più tessuti, ognuno dei quali con una specifica composizione fibrosa di composizione, dovranno riportare in etichetta la composizione fibrosa di ciascuno dei tessuti presenti.
Assolutamente obbligatoria è anche la cosiddetta etichetta di origine, ovvero il famoso “Made in”. Quella dello Stato di provenienza del prodotto è una informazione obbligatoria da seguire nel rispetto della normativa comunitaria, secondo cui il nome del paese deve corrispondere a quello dove è avvenuta l’ultima trasformazione o lavorazione del prodotto.
Infine, le etichette vestiti devono anche riportare la marcatura CE, una informazione obbligatoria sui prodotti che riguardano sicurezza e protezione. Oltre alle informazioni obbligatorie, nelle etichette vestiti i produttori possono anche integrare con indicazioni facoltative utili per orientare i consumatori. Tali informazioni facoltative possono essere quelle sulla manutenzione del prodotto o sulle caratteristiche di qualità delle materie prime.
La vigilanza sulle etichette dei vestiti viene esercitata dal Ministero dello Sviluppo Economico e si esplica mediante la verifica dei contenuti dell’etichetta e della composizione dei prodotti. Qualora le etichette per abbigliamento non fossero a norma di legge, i produttori potrebbero incorrere in sanzioni e nel ritiro dei prodotti dal commercio.
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