La moneta complementare è un mezzo di scambio con il quale è possibile contraccambiare beni e servizi con una tipologia di denaro di valore complementare, ovvero che non entra in conflitto con la valuta ufficiale ma si affianca ad essa. La moneta complementare non ha valore legale ma viene riconosciuta volontariamente dalla comunità che la adotta. Si tratta infatti di una valuta impiegata all’interno di una rete sociale al fine di facilitare lo scambio di merci e la circolazione di beni e servizi. In passato la moneta complementare veniva identificata con i buoni di solidarietà, finalizzati a favorire le categorie sociali disagiate.
Questo tipo di moneta rientra nei sistemi di accordo stipulati all’interno di una comunità e che sono funzionali a una pianificazione a lungo termine. Ciò comporta che questo tipo di strumento di scambio, non essendo traducibile in denaro ufficiale, stimola coloro che lo contraggono a un continuo investimento nel circuito economico per ricevere beni e servizi in cambio. Proprio perché la valuta complementare non è finalizzata all’accumulo di denaro, ma al reinvestimento sul mercato economico, viene considerata da molti come una misura anti – crisi. Questo anche in ragione del fatto che si tratta di uno strumento estraneo alla logica finanziaria dell’indebitamento, dell’applicazione degli interessi e, di conseguenza, della contrazione dei debiti. Inoltre il potere d’acquisto con la moneta complementare è maggiore e il suo impiego comporta un risparmio sui costi e sulla liquidità.
Attualmente vi sono moltissimi e variegati sistemi di moneta complementare nel mondo, istituiti per diverse ragioni, ma soprattutto per la cooperazione economica e la solidarietà. Altri si basano sul tempo ovvero attribuiscono un valore alle ore di lavoro di coloro che sono coinvolti nel circuito economico, come ad esempio accade con le monete complementari americane, note come Ithaca Hours. Per quanto riguarda il nostro paese si ricorda la moneta complementare emessa dall’Arcipelago Scec sotto forma di buoni sconto. Per quanto concerne invece la moneta complementare degli altri paesi si annovera anche l’Ora, ovvero la valuta della comunità sudafricana di Orania.
Valute complementari possono anche essere considerati i buoni pasto, i punti al supermercato e simili, le miglia accumulate dai viaggiatori aerei e altro. Spesso quindi impieghiamo la moneta complementare, senza forse nemmeno accorgercene. Si tratta di un valido strumento funzionale a incentivare continuamente il circuito economico in un progetto a lungo termine, dal quale tutti i soggetti coinvolti possono trarne giovamento.