La
Centrale Allarme Interbancaria conosciuta anche con l'acronimo CAI, è una sorta di archivio informatizzato istituito con il
Decreto Legislativo numero 507 del Decreto Legislativo del 30 dicembre 1999 e che ha il compito di tracciare gli assegni bancari, gli assegni postali e le carte di pagamento. Lo scopo dell'istituzione di questo archivio è quello di limitare l'emissione di assegni non coperti dai fondi, poiché vengono inseriti nell'elenco i titolari di quegli assegni scoperti che non abbiano dimostrato entro i 60 giorni dalla negoziazione le prove del pagamento in ritardo al destinatario dell'assegno. In questo modo, viene iscritto nell'elenco il debitore che abbia emesso assegno senza autorizzazione oppure senza fondi disponibili per coprirlo.
Nell'archivio della centrale allarme interbancaria sono contenuti i seguenti
dati relativi ai soggetti e agli assegni: generalità di chi ha emesso assegni senza autorizzazione o senza fondi; generalità dei soggetti con revoca dell'autorizzazione all'utilizzo di carte di pagamento; generalità dei soggetti che hanno ricevuto sanzioni amministrative per aver emesso assegni non coperti; generalità dei soggetti che hanno ricevuto sanzioni penali per l'inosservanza degli obblighi imposti come sanzione amministrativa accessoria; i dati degli assegni non restituiti dopo che l'autorizzazione sia stata revocata; i dati identificativi degli assegni bloccati per furto, smarrimento o altri motivi.
Possono fare
richiesta alla Banca d'Italia per
accedere alla centrale allarme interbancaria sia le persone fisiche che le persone giuridiche. La richiesta di accesso per verificare le condizioni di solvibilità e di correttezza nelle transazioni finanziarie può essere inoltrata a una delle filiali della Banca d'Italia o tramite fax o tramite indirizzo PEC, oltre che ovviamente consegnata di persona presso uno degli sportelli bancari sul territorio nazionale. La domanda può essere consegnata anche da un soggetto diverso dal richiedente munito di apposita delega e l'esito della richiesta può comunque essere ricevuto su casella di posta elettronica o tramite numero di fax indicato.
Oltre che alla Banca d'Italia, la richiesta di accesso alla centrale allarme interbancaria può avvenire anche tramite enti privati come banche, intermediari finanziari e uffici postali oppure utilizzando il sito della
SIA dal quale potrete inserire l'identificativo dell'assegno (composto da numero dell'assegno, numero identificativo della banca e il CAB) e aspettare la risposta circa la solvibilità di chi lo ha emesso. Per informazioni più dettagliate si consiglia di consultare la
sezione specifica del sito della Banca d'Italia.
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