I
libretti bancari dormienti sono strumenti di risparmio su cui, nel lungo periodo, non è stata effettuata alcuna operazione. Non sono solamente
i libretti di risparmio bancari a essere sottoposti alla normativa riguardo i libretti dormienti, ma anche
quelli postali. La normativa di riferimento è il DPR n. 116/07, che definisce la materia e disciplina come devono essere gestiti i libretti bloccati. Rientrano nel campo di applicazione della legge anche i conti bancari dormienti.
Si definisce come libretto o conto dormiente uno strumento di risparmio su cui
non si sia svolta alcuna operazione per 10 anni. Questo significa che rientrano in questa categoria tutti i libretti su cui per 10 anni non sia stato effettuato alcun versamento o prelievo. Non solo: il libretto deve essere stato completamente inutilizzato e questo significa che basta rivolgersi allo sportello bancario o postale per richiedere la rivalutazione degli interessi sul capitale versato per fare in modo che il libretto non sia considerato dormiente.
Quali sono le conseguenze per il risparmiatore che non abbia utilizzato il proprio libretto per 10 anni? Fino all’entrata in vigore della nuova legge, l’importo dei depositi collegati ai libretti dormienti veniva semplicemente incamerato dalla banca o istituto finanziario, come le Poste, presso cui era stato aperto. La normativa approvata nel 2007 e tuttora valida prevede invece che i conti dormienti vengano
trasferiti al Ministero del Tesoro. Tuttavia, il titolare del libretto ha ancora altri 10 anni dal momento del trasferimento al Tesoro per richiedere indietro le somme passate allo Stato. Libretti e conti dormienti trasferiti al Tesoro sono disponibili
in questo database del Ministero.
Proprio questi ulteriori 10 anni costituiscono il periodo alla cui conclusione scade
la prescrizione dei libretti bancari dormienti. Sul web circolano molte ipotesi sulla possibilità di recuperare somme su conti o altri strumenti finanziari vecchi anche di decenni. In realtà, prima della nuova normativa, questi importi venivano persi a favore delle banche ed è impossibile recuperarli. Quello che è possibile ottenere invece è oggi la restituzione dal Tesoro, ma solo entro 10 anni. Scaduto il termine della prescrizione, anche queste somme saranno irrecuperabili.