La
legge condominio è costituita per lo più dagli articoli del Codice Civile dal 1117 al 1139, sotto il titolo “Del condominio negli edifici”. Si tratta di un testo di legge risalente al 1942, che regola tutti gli aspetti della vita condominiale: dalla definizione stessa di condominio (per capire quali strutture sono sottoposte alla legge) a quella delle parti comuni, dal ruolo dell’amministratore alla gestione dei contrasti interni fra condomini.
Tuttavia, proprio perché risaliva a un’epoca così lontana, la legge condominio è stata recentemente rinnovata in profondità, tramite la legge 220/2012, entrata poi in vigore nel giugno del 2013:
la riforma del condominio. Si tratta di un intervento legislativo animato dalla volontà di aggiornare la legislazione sul condominio, per renderla più al passo con i tempi. La legge del 2012 ha modificato molti degli articoli del Codice Civile, recependo per lo più dei principi sanciti negli anni precedenti da delle sentenze di tribunale in materia.
Fra le aree di maggior intervento è doveroso citare quella riguardante
il ruolo dell’amministratore. Non solo sono stati introdotti nuovi
requisiti, fra cui uno, molto importante, in materia di formazione, ma la nuova legge condominio regola con precisione anche aspetti quali la nomina, la revoca e il compenso dell’amministratore.
È stata poi ampliata la definizione di parti comuni, di cui è stata ribadita l’indivisibilità: su di esse, tutti i condomini hanno dei diritti ben precisi. Allo stesso modo, sono oggi considerati condomini anche i villaggi residenziali e i supercondomini. Per maggiori informazioni su questi aspetti, vi rimandiamo a
un altro articolo sul tema.
Anche i
diritti dei condomini sono stati rivisti dalla nuova legge condominio. Ad esempio, oggi il
regolamento non può vietare il possesso di animali domestici. Segnaliamo anche importanti interventi in materia di impianti centralizzati radiotelevisi o di riscaldamento. In linea con i nuovi obiettivi di efficienza energetica, è stata disposta l’introduzione di sistemi di termoregolazione (apposite valvole sui termosifoni, ad esempio), per ridurre i consumi.
Qui vi abbiamo spiegato come l’assemblea può approvare interventi di questo genere.
In generale, la legge condominio regola ogni aspetto della vita condominiale. Nonostante questo, le
liti condominiali sono fra i principali motivi di attrito fra vicini. Dove non arriva la legge, potrebbe quindi intervenire l’autorità giudiziaria.