Come staccarsi da Fido e da Luna? Chi ha un amico animale, ad esempio un gatto o un cane, sa che diventa un membro della famiglia a tutti gli effetti: cosa che, puntualmente, non capisce chi non tiene bestie in casa. Ad ogni modo, questo non è un problema: non ci sono leggi esplicite che vietino di tenere gli animali in condominio.
E questa è una novità della legislatura degli anni recenti. Il codice civile è diventato molto esplicito: i regolamenti condominiali non possono vietare il possesso, o la cura in casa, di animali domestici. Di più: gli amici a quattro zampe sono a tutti gli effetti esseri senzienti e, come tali, fanno parte della famiglia. E qui sta la rivalsa di chi lo sostiene da anni!
Bisogna fare però attenzione a una norma: il diritto al possesso dell’animale è garantito, ma può essere revocato in caso di grave disturbo dell’igiene o della quiete pubblica. Naturalmente, si tratta qui di una limitazione della libertà degli altri condomini che, quindi, non viene ammessa.
In questo caso, i condomini hanno due possibilità per far cessare gli atteggiamenti molesti. In primo luogo, possono richiedere la fine della turbativa attraverso una delibera in assemblea condominiale. In casi gravi, ci si può però anche rivolgere al giudice di pace (del foro che compete al condominio).
Va detto che, perché si arrivi ad una denuncia presso il giudice, le violazioni dell’igiene o della quiete devono essere reiterate, provate da dei periti (quali tecnici di condominio o ASL) e causa di disturbi psico-fisici alle persone. È però raro che si proceda all’allontanamento dell’animale: più spesso, si ricorre ad un risarcimento dei danni alle persone.
Diverso è il caso se l’animale da compagnia è un pitone: per quanto l’umorismo di qualcuno possa farlo passare per un “animale domestico”, non sempre ciò è accettato. Esiste infatti per la legge la possibilità (ma non l’obbligo) di vietare gli animali esotici in condominio.
Come si può vedere comunque, la legge per lo più tutela il possesso di bestie: al punto che, se l’assemblea decide per misure che limitano i “diritti” degli animali in condominio (come il divieto a usare una delle parti comuni), il padrone può fare ricorso al giudice. Con l’opportuna documentazione (e fotocopia della delibera in allegato), questi dovrà annullare la decisione.
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