Nel 2013 è entrata in vigore una
nuova legge sul condominio. Più precisamente, si tratta della legge 220 dell’11 dicembre 2012, entrata pienamente in vigore dal giugno 2013. La nuova normativa affronta molti temi caldi circa la vita condominiale, recependo per lo più principi e istituti giuridici sanciti dalla giurisprudenza, ossia dalle sentenze di tribunale. La legge li rende universali, garantendone l’applicazione a tutto il territorio nazionale. La riforma era necessaria, dato che le regole sul condominio erano rimaste quelle fissate dal Codice Civile del 1942: la nuova legge sul condominio modifica proprio il testo del Codice.
Ad esempio, l’art. 1 della legge modifica l’art. 1117 del Codice in materia di
parti comuni del condominio. In particolare, viene proposto un elenco più esaustivo di queste parti, in modo da regolare più nel dettaglio quali esse siano. Fra esse viene citato direttamente il sottotetto, qualora questo sia espressamente destinato a un utilizzo comune da parte dei condomini. Le parti comuni sono dunque definite come «oggetto di proprietà comune dei proprietari delle singole unità immobiliari dell'edificio, anche se aventi diritto a godimento periodico».
L’art. 2 introduce l’art. 1117-ter, che prevede la possibilità di
cambiare la destinazione d’uso delle parti comuni con un voto che rappresenti i 4/5 dei partecipanti e i 4/5 del valore dell’edificio. Tali modifiche sono vietate però se creano problemi di stabilità o sicurezza o pregiudicano il decoro architettonico.
L’estensione della definizione delle parti comuni ha poi altre ricadute su altre novità della legge. Ad esempio, oggi è possibile installare
sistemi di videosorveglianza sulle parti comuni con l’approvazione in assemblea da parte della maggioranza dei presenti, che rappresentino almeno la metà del valore immobiliare complessivo delle abitazioni.
Sempre l’art.2 della legge istituisce una nuova norma del Codice Civile, l’art. 1117-bis, che
amplia la nozione di condominio, ossia individua altri tipi di stabili che rientrano nella definizione di condominio e quindi sono soggetti alla legislazione in materia. Oggi dunque sono considerati condomini anche i villaggi residenziali e i cosiddetti ‘supercondomini’, i raggruppamenti di condomini che si estendono su superfici anche vaste. Questa norma è importante per tutti coloro che vivono in uno stabile simile: dal 2013 devono anch’essi rispettare la nuova legge sul condominio.
Queste sono alcune delle novità della nuova legge sul condominio. Per altre informazioni, visitate altri articoli sul
ruolo dell'amministratore, sui
diritti dei condomini e sul
regolamento di condominio.