La
riforma del condominio introdotta con legge n. 220/2012, entrata in vigore il 18 giugno 2013, ha introdotto importanti novità sul ruolo dell’amministratore e i suoi
doveri. Fra questi, figura quello di redigere un registro dell’
anagrafe del condominio. Di cosa si tratta?
L’anagrafe di condominio è un documento in cui vengono raccolti
le generalità dei condomini e i dati riguardo le loro unità abitative. In particolare, il testo della legge richiede esplicitamente che l’anagrafe contenga “le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento”. Quindi non devono comparire solo i proprietari, ma anche coloro che abitano in affitto nel condominio.
Le informazioni da comunicare all’amministratore sono il
codice fiscale, una dichiarazione di residenza o domicilio, i dati catastali dell’abitazione e “ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza”. Riguardo quest’ultimo punto, il decreto Destinazione Italia ha stabilito che le informazioni debbano riguardare solamente le parti comuni e non le singole unità abitative.
L’amministratore può dunque avere accesso a queste informazioni, ma, come sancito dal Garante della Privacy, non può chiederne
copia documentale: in sostanza, non può richiedere che il condomino fornisca copia di documenti che attestino la veridicità delle informazioni fornite.
Ogni
variazione dei dati deve essere comunicata all’amministratore entro 60 giorni in forma scritta, così che possa aggiornare l’apposito registro. Nel caso in cui il termine non venga rispettato o le informazioni fornite appaiano incomplete, l’amministratore deve richiedere le informazioni mancanti tramite una raccomandata. Se anche questo passaggio non porta al completamento dell’anagrafe di condominio entro 30 giorni, l’amministratore può reperire in autonomia le informazioni, ma le spese che affronterà andranno rimborsate dal condomino reticente.
Per facilitare il compito degli amministratori e non caricare di troppe pratiche burocratiche i condomini sono stati presto sviluppati dei moduli di
autocertificazione con cui il condomino può sbrigare velocemente questo passaggio. Solitamente è l’amministratore a fornire questo modulo.
Fate infine attenzione a un particolare nel
preventivo dell’amministratore: proprio la gestione dell’anagrafe di condominio potrebbe costituire una voce di spesa accessoria rispetto al suo compenso.