Uno degli argomenti più dibattuti negli ultimi anni in molte assemblee condominiali è quello della videosorveglianza. La
videosorveglianza condominio infatti non riguarda solamente i rapporti fra i condomini, disciplinati dalle leggi in materia, ma anche questioni di privacy. Non tutti vogliono infatti essere ripresi a casa propria, anche se la ragione di questa decisione è la sicurezza dell’edificio. Per questo motivo, è bene chiarire alcuni punti sull’argomento.
Innanzitutto, bisogna considerare i casi di videosorveglianza sulle parti comuni del condominio. Ricordando che la
nuova legge sul condominio (n.220/2012) ne ha ampliato la definizione, le parti comuni costituiscono un argomento molto sensibile. Per questo motivo la legge stabilisce con precisione le modalità con cui l’assemblea può deliberare di introdurre la videosorveglianza condominio in queste aree: per far questo, è necessaria
la maggioranza favorevole degli intervenuti, in rappresentanza di almeno metà del valore dell’edificio (500/1000, i millesimi).
Anche in questo caso, l’installazione di un sistema di sorveglianza potrebbe però urtare il desiderio di
privacy di alcuni condomini. Per questo è intervenuto il Garante della Privacy, con un Vademecum sulle principali questioni condominiali.
Il condominio dovrà dunque segnalare le telecamere con appositi cartelli, che possono essere ispirati dal modello fornito proprio dal Garante. Inoltre, le registrazioni devono essere conservate al massimo per 24-48 ore, soprattutto se nel condominio hanno sede attività commerciali che necessitano di particolare sorveglianza. Per la conservazione superiore ai 7 giorni è necessario fare richiesta al Garante e comunque le registrazioni devono essere protette adeguatamente, in modo che siano
accessibili solo alle persone autorizzate (titolare e responsabile del servizio). Le telecamere non devono riprendere aree non rilevanti, ad esempio la strada o gli edifici circostanti.
Si presenta poi il caso del singolo condominio che desideri controllare l’ingresso del proprio appartamento o del posto auto, installando un
impianto di videosorveglianza personale. Può procedere? Sì, a condizione che le immagini non vengano diffuse, né comunicate sistematicamente a terzi. Non si applicano neppure le norme del Codice della Privacy: ad esempio, non sussiste l’obbligo di segnalare la presenza delle telecamere con un cartello. La videosorveglianza può però inquadrare solo lo spazio privato. Filmare il pianerottolo è proibito.