La pompa di calore è un meccanismo che opera in modo molto diverso, rispetto a quello naturale: invece di un trasferimento spontaneo di calore da un corpo a un altro, o da un ambiente ad un altro, la pompa lo sottrae a forza da uno più caldo a uno più freddo.
Questo nella maggior parte dei casi. Può poi anche avvenire che la pompa di calore, invece di riscaldare, pompi aria fredda: è il caso dei climatizzatori estivi.
Ora, per compiere tutte queste operazioni serve dell’energia: in genere elettrica, oppure sotto forma di gas.
Quali sono questi ambienti da cui prendere calore? Le più varie: aria, acqua o terreno. Della prima categoria fanno parte i più classici climatizzatori e pompe di riscaldamento. Del secondo tipo (ad acqua) fanno parte meccanismi di produzione di calore da bacini di superficie (mari, fiumi, laghi), che possono godere di un vantaggio: il liquido, rispetto all’aria, conserva una temperatura ambientale più costante durante l’anno.
Le pompe che prendono invece calore dal sottosuolo (solido o liquido) costituiscono invece i celebri impianti geotermici: quelli che sfruttano (attraverso perforazioni e tubazioni), le elevate temperature presenti in profondità, come a Lardarello.
Naturalmente, le pompe di calore hanno un largo utilizzo domestico: refrigeratori, congelatori, caldaie.
Come fare, quando qualcuno di questi apparecchi funzionano male? Prima di ricorrere all’assistenza tecnica, si possono compiere alcune piccole mosse. Innanzitutto, pulire il filtro d’aria e la griglia mobile dello split (contro i batteri): operazioni, queste, per cui basta un panno o la spazzola di un aspirapolvere (non prodotti particolari).
Ma se anche si rendesse necessaria una manutenzione o addirittura una sostituzione, i più gioiranno nel sapere che, quest’anno, sono disponibili incentivi statali per entrambe le operazioni. Il decreto è del 28 dicembre 2012 e mira a sostenere il risparmio energetico e l’energia pulita (per saperne di più,
clicca qui).
Ad alcune condizioni: ad esempio, che le pompe di calore da sostituire o riparare siano abbinati a fonti rinnovabili (come il solare termico). Oppure, che la sostituzione avvenga con impianti a più alta efficienza, quali le caldaie a condensazione.