I tempi di prescrizione delle fatture: luce e gas, un’informazione importante per essere pienamente consapevoli delle spese per energia ed elettricità in casa nostra. Nonostante l’accresciuta concorrenza nei settori del gas naturale e dell’energia elettrica seguiti alle liberalizzazioni Bersani (si veda la facilità con sui è possibile richiedere
la disdetta dall'ENEL, ad esempio), molto spesso i gestori di luce e gas operano ancora con inefficienza, provocando non pochi problemi agli utenti. Una delle problematiche che più infastidiscono il titolare di una fornitura elettrica o di gas è quella nel
ritardo delle bollette. Quando il gestore non invia con tempestività e regolarità le fatture di pagamento ai propri utenti, crea un disagio notevole, dato che i cittadini non possono programmare con tranquillità le proprie spese. In più, capita spesso che le bollette arrivino anche con anni di ritardo. Si tratta di una pratica consentita e da cui non c’è modo di difendersi?
La risposta è che esiste un limite temporale entro il quale la richiesta di pagamento da parte del gestore del gas e dell’elettricità può essere valida: questo periodo dura
5 anni e, una volta che esso sia trascorso del tutto, si afferma che la bolletta è caduta in prescrizione. Quindi, anche qualora venisse recapitata all’utente, potrà essere ignorata senza conseguenze. Quindi, dopo 5 anni, scatta la prescrizione della fattura e il pagamento non è più obbligatorio. Se invece la bolletta arriva in ritardo, ma entro i 5 anni della prescrizione, sarà legittimamente richiesto all’utente il pagamento di un conguaglio.
È il codice civile all’articolo 2948 a stabilire il tempo massimo di 5 anni. Ed è lo stesso codice a chiarire uno dei principali dubbi degli utenti: a partire da quale data bisogna calcolare questo periodo? A lungo, le società erogatrici hanno usato il metodo di far scattare i 5 anni a partire dalla
data di emissione della bolletta, che però può essere modificata facilmente dalla società stessa, allungando dunque i tempi entro i quali la fatturazone tardiva è consentita. Oggi però la regola è che la data di inizio corrisponda al giorno in cui il diritto dell’ente erogatore poteva essere fatto valere.
Questo significa che bisogna calcolare i tempi di prescrizione delle fatture per luce e gas a partire dalla
data in cui la società avrebbe potuto svolgere la lettura del contatore. Infatti, molto spesso il ritardo è dovuto alla mancata lettura dei consumi. È vero che l’utente può svolgere l’autolettura (si vedano i nostri approfondimenti su
luce e
gas), ma questo non giustifica la società a tardare così tanto a leggere i consumi e redigere una bolletta adeguata. Pertanto, superati i 5 anni della prescrizione ogni richiesta di pagamento sarà nulla.