La
ristrutturazione del debito è una pratica che non viene spesso utilizzata dai titolari di un
prestito bancario a causa delle difficoltà che comporta. La finalità di questa contrattazione è quella di alleggerire il debitore dagli oneri economici del prestito ottenuto, e può avvenire in diversi modi.
Innanzitutto, la ristrutturazione può prevedere un
abbassamento della rata del prestito, così da facilitare il rientro per il debitore e, allo stesso tempo, garantire alla banca l'effettivo rientro, anche se in tempi un po' più lunghi. Allo stesso modo, la richiesta di
allungamento del piano finanziario di rientro, comporta l'abbassamento della rata. In entrambi i casi, il prestito verrà ricalcolato in base alla nuova durata: esclusi gli interessi, il calcolo sarà effettuato sulla cifra ancora da restituire divisa per il nuovo numero di rate e, su queste, verranno applicati gli interessi previsti dalla banca o dal tipo di contrattazione che si verrà a configurare con la rimodulazione del prestito.
Queste sono le modalità più frequenti con cui avviene la ristrutturazione del debito, ma ne esistono anche altre, come la
divisa, cioè la moneta con cui è stato calcolato il prestito. Se il prestito è stato erogato in euro, anche le rate verranno pagate in euro, salvo diversa contrattazione che può prevedere, in alcuni casi, che la divisa di restituzione del debito sia diversa da quella erogata o viceversa.
Un altro tipo di contrattazione prevede la modifica dei
tassi di interesse applicati: anche in questo caso, l'ammontare del debito rimanente verrà ricalcolato con l'applicazione dei nuovi tassi. In via generale, la rimodulazione dei tassi avviene con il cambio da tasso fisso a tasso variabile, o viceversa. Con l'applicazione del tasso variabile, vengono anche stabiliti quelli che in gergo tecnico si chiamano “
floor” e “
cap”. Il floor è un tasso di interesse minimo oltre il quale non si po' scendere; in altre parole, se i tassi calcolati con l'
Euribor dovessero essere più bassi del floor al momento del pagamento della rata, verrà applicato il tasso corrispondente al floor stabilito quando si è stipulato il nuovo contratto. Allo stesso modo, se il tasso Euribor è superiore al cap, cioè il tetto massimo di interessi applicabili, il calcolo della rata sarà effettuato tenendo conto del cap e non dell'Euribor. L'applicazione del cap tutela il debitore quando i tassi di interesse Euribor tendono ad un innalzamento e, automaticamente, tutelano la banca quando, invece, l'Euribor scende di parecchi punti percentuale.