Nell'ottica di tutela delle famiglie e dei genitori, esistono una serie di agevolazioni che permettono di ottenere degli aiuti statali, dagli assegni alle detrazioni, nel caso si abbiano figli. Il bonus figlio è stato rispolverato recentemente nella legge stabilità, esisteva già qualche anno fa e poi si è perso nelle maglie del succedersi dei governi, dei tagli economici e delle continue modifiche al sistema di sostegno familiare.
Una certa parte del piano finanziario statale verrà indirizzato verso questo fondo dedicato ai nuovi nati del 2014, e potrà essere richiesto dalle famiglie che ne hanno diritto. Modificato nel corso del tempo, ristretto o allargato a seconda della situazione economica, il bonus figlio ha subito varie mutazioni nel corso del tempo. Finito l'assegno a fondo perduto della cifra di 1000 euro, consegnata direttamente alle famiglie, adesso non si tratta più di una concessione a fondo perduto, ma di un prestito agevolato di 5000 euro da restituire nel corso di 5 anni.
Per ottenere questa somma bisogna innanzi tutto cercare gli istituti di credito che aderiscono all'iniziativa, ma questa è rivolta a tutti i nuovi nati, indipendentemente dalla fascia di reddito, quindi si ha la sicurezza di riuscire ad averlo. Per tutte le pratiche è necessario passare attraverso gli uffici dell'Inps, che si incaricano della parte burocratica del lavoro.
Il bonus figlio non riguarda solo i figli nati nel 2014, ma comprende anche quelli che sono stati legalmente adottati nel corso dell'anno, che quindi, con il loro arrivo in Italia, vengono considerati alla pari dei neonati, indipendentemente dalla loro reale età anagrafica, con tutti i diritti in bonus e detrazioni che questo comporta.
Come bonus figlio esiste anche il bonus bebè, si tratta di un assegno una tantum concesso ai neonati a seconda delle disponibilità finanziarie e delle scelte di bilancio del singolo Comune, oppure della singola Regione, che decide, in modo autonomo, quali sono i modi e i tempi dell'erogazione. Per sapere se se ne ha diritto conviene rivolgersi all'urp di competenza.
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