Per ottenere la laurea occorre in genere preparare una
tesi, elaborato di lunghezza variabile, realizzato dal laureando verso la fine del proprio percorso di studi o del livello che precede la specializzazione. Esso sarà poi presentato nel corso della discussione e valutato dalla commissione e dal presidente di commissione.
La sua importanza è legata non soltanto alla complessità del lavoro, che comprende una ricerca e un'analisi di fonti e materiali, ma anche del suo valore accademico. A seconda dell'Ateneo e del corso di laurea, infatti, la tesi di laurea dà diritto a un numero di punti che può oscillare da 0 a 10 (anche se per la tesi triennale in genere il massimo è 5), assegnati a seconda del giudizio della commissione sull'elaborato e sulla sua presentazione.
Prima di procedere alla scelta dell'
argomento bisogna tenere conto del fatto che alcuni docenti preferiscono assegnarlo di propria iniziativa. Se quindi desiderate come
relatore un determinato docente informatevi per prima cosa sulle sue preferenze.
Se invece l'argomento è libero il consiglio è quello di orientarsi su qualcosa che si ritiene interessante, facile da analizzare oppure che abbia una nutrita bibliografia di riferimento.
A questo punto, individuata l'area di interesse, è fondamentale scegliere il
taglio della tesi. Si dovrà infatti individuare l'interrogativo alla base dell'elaborato, ciò che andrà a sostenere la strutturazione dei capitoli e il contenuto delle conclusioni.
Durante questa fase potrebbe essere d'aiuto selezionare una prima
bibliografia, dei materiali attinenti all'argomento che possano dare spunti oltre che informare e rifinire le nozioni già in possesso. Per qualche consiglio su testi da consultare potete affidarvi al docente relatore, ma anche a esperti in materia oppure a una vostra ricerca su internet o in biblioteca.
Individuato il taglio della
tesi di laurea e approfondita la conoscenza dell'argomento sarà più semplice a questo punto strutturare la
scaletta, ovvero i punti che intendiamo toccare per giustificare le
conclusioni finali. La scaletta come la divisione in capitoli tenderà inevitabilmente a variare e ampliarsi in corso d'opera, ma un primo canovaccio sarà utile a imbastire il lavoro e avere un'idea della direzione da prendere.
Il consiglio finale è quello di rivolgersi sempre al proprio relatore per qualsiasi dubbio o consiglio, ma anche per confrontarsi sul lavoro svolto fino a quel momento. Consegnare man mano ciò che si è scritto è un buon modo per evitare di fare errori a monte e ritrovarsi poi con un numero di
correzioni inaspettato.