Con la
riforma del condominio entrata in vigore nel giugno 2013, è stata istituita l'anagrafe del condominio: è un documento, tenuto dall'amministratore, in cui sono contenute tutte le informazioni relative allo stabile e ai condomini.
Nell'
anagrafe condominiale devono infatti essere iscritte tutte le attività che vengono messe in atto per la sicurezza dello stabile, come i lavori eseguiti sia a livello di parti comuni, sia per i singoli interventi che riguardano gli appartamenti. Ogni condomino, infatti, ha l'obbligo di comunicare all'
amministratore la tipologia di lavoro da eseguire o eseguito, in modo che l'amministratore sia sempre al corrente delle modifiche strutturali che sono state apportate.
Questo nuovo documento, contiene inoltre tutte le
annotazioni relative ai condomini, comprensive di generalità, codice fiscale, residenza o domicilio nel qual caso fossero diverse dall'indirizzo dello stabile in oggetto, diritti reali o personali di godimento. Per quel che riguarda, invece, le informazioni relative allo stabile, nell'anagrafe condominiale devono essere indicate tutte le generalità catastali, cioè i dati estraibili dalla visura catastale.
I condomini sono tenuti a informare l'amministratore di eventuali modifiche apportate all'interno dei singoli appartamenti
entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori; al ricevimento della comunicazione, che deve contenere tutte le specifiche degli interventi effettuati, l'amministratore provvederà a modificare l'anagrafe condominiale sostituendo i dati precedenti oppure aggiungendone di nuovi in base a quelli pre-esistenti.
Nel caso in cui i condomini che eseguono modifiche non provvedano a darne comunicazione entro 60 giorni all'amministratore, questo può chiedere al condomino di provvedere nei termini di 30 giorni. Se, trascorso questo tempo, non vengono trasmesse le
informazioni richieste, oppure se sono incomplete o insufficienti, l'amministratore può provvedere a fare richiesta agli organi competenti per ottenere quanto necessario e, in seguito, addebitare il costo della pratica al condomino che non ha trasmesso le informazioni.
In ultimo, va ricordato che nell'anagrafe condominiale devono essere annotate le
generalità di chi occupa l'unità abitativa. Questa norma è stata introdotta per contrastare la pratica dell'affitto in nero; a tal fine, se il proprietario dell'appartamento non comunica le generalità del locatario, l'amministratore può chiedere agli altri condomini di fornire informazioni utili all'identificazione dell'affittuario. Nel caso in cui non sia possibile l'identificazione, l'amministratore può procedere al recupero delle informazioni nei modi che gli sono consentiti dalla legge e addebitare, poi, i costi sostenuti all'intero condominio e non solamente al proprietario dell'appartamento affittato in nero.
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