Il principio del
giusto processo è sancito
dalla Costituzione all’articolo 111, così come modificato dalla legge costituzionale n. 2/1999. Con questa modifica della Costituzione, si è voluto applicare questo importante principio a tutela di chi deve sostenere una causa giudiziaria civile o penale. Quello del giusto processo è un principio fondante di qualsiasi democrazia, dove ogni cittadino ha diritto a essere giudicato con imparzialità. Nonostante questo tema sia stato negli ultimi anni al centro di feroci polemiche politiche, non bisogna trascurare l’importanza del principio, che può portare anche alla ricusazione del giudice.
L’articolo 111 della Costituzione prevede che il processo si svolga nel contraddittorio delle parti e che
il giudice sia imparziale, permettendo ad accusa e difesa di confrontarsi su un piano di parità. Inoltre, il processo deve avere una durata ragionevole: da qui poi discende il principio della prescrizione, che tanto fa discutere. Altri aspetti importanti del giusto processo sono il diritto dell’imputato di essere informato delle accuse a suo carico e la possibilità di far interrogare le persone che lo stanno accusando. Inoltre, viene sancito anche il principio del contraddittorio nella formazione della prova: l’imputato non può essere condannato per le accuse di una persona che si sottrae all’interrogatorio. Infine, il giusto processo prevede anche la fornitura di interpreti, quando necessario.
Se molti di questi principi rientrano anche nel
diritto di difesa, bisogna sottolineare l’importanza dell’
imparzialità del giudice. Un argomento che spesso ha provocato molte polemiche, per ragioni politiche. Anche i cittadini comuni però potrebbero soffrire di discriminazioni o giudizi non chiari. Per questo, l’ordinamento italiano mette a disposizione alcuni istituti come la ricusazione o l’astensione del giudice.
In particolare,
la ricusazione è la richiesta da parte di una delle parti in causa della sostituzione del giudice. L’astensione invece è un obbligo del giudice. Il giudice può essere ricusato se è incompatibile o non è imparziale, perché magari ha qualche legame con una o entrambe le parti oppure con l’oggetto del procedimento. Le norme del giusto processo garantiscono quindi che il cittadino venga giudicato da un giudice imparziale: non sarebbe così nel caso il giudice avesse, ad esempio, crediti o debiti verso una della parti o avesse manifestato il proprio parere sulle parti o sull’oggetto della causa.
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