L’articolo di oggi parlerà di quello che è stato un sito che ha molto fatto parlare di sé di recente: LinkWeLove (o Link we love, come dir si voglia).
Questo portale, specializzato in sponsorizzazione e diffusione di pubblicità targettizzata sui siti dei propri clienti, ha mosso i suoi primi passi nel 2014, imponendosi man mano all’interno di questo settore.
Dopo una breve panoramica sui contenuti e la mission di questo servizio, andremo a vedere i motivi per cui di recente è scoppiata la polemica intorno ad esso.
Link We Love: che cos’è?
Andiamo a vedere, per contestualizzare l’accaduto, ciò che offriva questo sito. Il principale business di Linkwelove.it consisteva nel gestire le pubblicità presenti sui siti dei propri clienti, tracciando i dati dei navigatori degli stessi siti, per fare in modo che le inserzioni rispecchiassero i loro interessi, aumentando la qualità percepita del sito e favorendo le metriche di conversione. Tra questi indicatori possiamo trovare le pageviews, ossia il numero di visualizzazioni di ogni singola pagina del sito, il tempo medio di ogni utente trascorso su ogni pagina, ed il bounce rate, ossia la percentuale di utenti che, una volta aperto il sito, come prima azione hanno cliccato il pulsante “indietro”, oppure l’hanno chiuso.
Allo stesso tempo, LinkWeLove garantiva, a coloro che sottoscrivevano una qualche forma di iscrizione, acquisizione di una maggiore percentuale di traffico interessato, aumento di statistiche come la Click Through Rate fino al 7%, la Cost Per Click più bassa della media di mercato, con il risultato dell’aumentare le vendite a parità di investimento.
La gestione totale di queste dinamiche permetteva a Link We Love di avere sotto mano tutta la pubblicità nativa presente nelle pagine dei siti abbonati, guadagnando in primis dai propri clienti e facendo guadagnare questi ultimi come traffico e targettizzazione. Ciascuna pubblicità viene considerata come contenuto e elaborata dal loro "algoritmo di raccomandazione", noto come LoveRank: il risultato è quello di aggiungere valore al sito, non infastidire i visitatori con popup o banner, ma anzi migliorarne la user experience, facendogli scoprire "naturalmente" contenuti di qualità a cui è interessato. I visitatori potranno approfondire ogni argomento che hanno letto, scoprendo fonti di valore sia interne allo stesso sito sia esterne.
Con LinkWeLove si guadagna per ogni click e conseguente visita portata ad uno degli advertiser: semplicemente ogni volta che un utente clicca su uno dei link del circuito viene corrisposto il pagamento. Ogni click non ha un valore prestabilito, tuttavia il minimo garantito è di 8 centesimi di euro netti per click: cifra già superiore a quanto viene mediamente corrisposto da molti altri circuiti Pay per click. Il pagamento viene evaso una volta raggiunto il payout di 100 Euro, ogni 30 giorni.
La versatilità di queste funzioni è declinata su varie piattaforme, grazie alla possibile attivazione di campagne su siti o blog con l’apposito widget da installare nel browser. Sono a disposizione, inoltre, plugin per Wordpress e Tutorial, con un layout personalizzabile e senza il bisogno di alcuna competenza tecnica o conoscenza di linguaggi di programmazione.
Dal punto di vista delle relazioni pubbliche, Link we Love si è dato molto da fare, creando canali di comunicazione paralleli come Twitter, Facebook o Youtube, e venendo pubblicati da diversi forum e siti di settore (ad esempio
questo).
Tuttavia, se oggi si prova ad andare sul dominio Linkwelove.it, questo risulta non disponibile. Perché?
Linkwelove e i problemi con l’utenza: la gestione della crisi
Andando in cerca di discussioni sul web in merito a questo argomento, è possibile trovare del materiale risalente al periodo fine 2016/ fine 2017. Se prima di un certo periodo una buona parte degli utenti che lamentavano di scarsa comunicazione e ritardi nei pagamenti da parte dell’azienda, di fianco a questa altri invece testimoniavano a favore del servizio, portando in campo prove di pagamenti puntuali e risultati che rispecchiavano le aspettative.
Questa situazione tuttavia ha cominciato a pendere sempre di più dalla parte della prima categoria: nei mesi successivi, sempre più persone si sono trovate nelle condizioni di avere un credito con LinkWeLove senza poter ritirare in alcun modo quanto accumulato né poter comunicare a tu per tu con qualsiasi impiegato della sopracitata azienda.
Verso la fine del 2017, alcuni utenti hanno ricevuto una mail da parte del team di LinkWeLove, all’interno della quale veniva chiesto perdono per tutti gli inconvenienti dei mesi passati, correlando una breve spiegazione (mancati pagamenti da ex-partner ADV) e la volontà di risarcire in maniera parziale tutti i debiti accumulati nel tempo. Sebbene questa mossa abbia causato non poche lamentele, ad oggi le informazioni reperibili online lasciano intendere che l’azienda abbia proceduto in questo modo.
Questo tipo di pubblicità online, con l’arrivo del mobile, sta subendo un incremento di attenzione e risorse investite negli ultimi anni, e non sorprende che molti si cimentino in voli pindarici cercando di sfruttare la bolla di espansione commerciale.
Rimaniamo in attesa di ulteriori novità o delucidazioni sul caso linkwelove.it; vi terremo aggiornati.
Il contesto in cui si inseriva Linkwelove
Se le statistiche sul content recommendation (il ramo del marketing di cui si occupava in senso stretto Linkwelove) scarseggiano, maggiori sono i dati raccolti sul native advertising (canale in cui potrebbe rientrare anche l’attività della piattaforma). Dai report diffusi su internet dai colossi del web risulta come il native sia destinato non solo a crescere, ma anche a sostituire la maggior parte del display advertising. Linkwelove non ce l’ha fatta, ma l’idea alla base era buona da molti punti di vista: permetteva di monetizzare con i contenuti, era un ottimo modo per portare traffico sul sito e consentiva di inserire i contenuti in modo armonioso all’interno della pagina.
La ricerca di continuità tra contenuto organico e sponsorizzate: non una chimera, se sempre più piattaforme stanno investendo per raggiungere livelli sempre più soddisfacenti.
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