Il contratto di convivenza è un accordo con cui una coppia di fatto può regolare gli aspetti patrimoniali della convivenza e alcuni aspetti dei rapporti personali. La stesura di questi accordi si rende necessaria data l’attuale regolamentazione della convivenza di fatto in Italia: esclusi
i doveri nei confronti dei figli, la coppia di fatto è ancora poco tutelata rispetto a quella che scaturisce da un matrimonio. Soprattutto, i componenti della coppia non potrebbero avanzare alcuna pretesa nei confronti dell’ex partner al momento della separazione (a differenza
di quanto accade per la separazione fra coniugi): il contratto può anche disciplinare questo aspetto, ossia le obbligazioni reciproche alla conclusione del rapporto di coppia.
Fra
gli aspetti patrimoniali che il contratto può disciplinare figurano:
- l’assegnazione dei beni acquistati durante la convivenza al termine del rapporto;
- la partecipazione dei due partner alle spese famigliari;
- la destinazione della casa utilizzata per la convivenza;
- la definizione nel dettaglio dei rapporti patrimoniali fra le parti in caso di conclusione del rapporto di convivenza;
- la regolamentazione del mantenimento dei figli in caso di separazione.
Fra gli aspetti personali del rapporto invece può essere disciplinata la facoltà di indicare il partner come amministratore di sostegno o di prevederne l’assistenza in caso di malattia fisica o psichica.
Dove si stipula il contratto di convivenza? Diffidate innanzitutto dalle offerte online di modelli o fac simile di questo accordo. Essendo molto personale, il contratto varierà notevolmente di coppia in coppia. Inoltre, l’atto dovrà essere redatto da un notaio.
Il costo del contratto quindi varierà a seconda della scelta del notaio a cui rivolgersi. Ci sono poi altri fattori che contribuiscono ad aumentare la tariffa di questa figura professionale: ad esempio, il notaio chiederà una parcella superiore se l’accordo è particolarmente complesso e mira a disciplinare nel dettaglio i rapporti patrimoniali fra le parti. Non conta solo la complessità, ma anche l’entità dei rapporti patrimoniali da regolare: se in ballo ci sono cifre considerevoli, un notaio richiederà certamente una tariffa superiore per stipulare un contratto di convivenza.