Il tema delle
pensioni richiama sempre molto interesse, in quanto esso è stato oggetto di dibattito tra i vari gruppi parlamentari, a cui hanno fatto seguito molte manifestazioni da parte dei cittadini per la tutela dei propri interessi in qualità di pensionati.
Sin dal momento in cui è stata introdotta in Italia la
Class Action, mediante il provvedimento legislativo contenuto nell’
articolo 140 bis del Codice del Consumo, i cittadini hanno potuto beneficiare della possibilità di avvalersi, in caso di necessità condivisa da parte di un cospicuo numero di utenti, dell’azione collettiva che fa incontrare coloro che hanno le medesime difficoltà.
Secondo il detto “
L’unione fa la forza”, grazie a tale procedimento legislativo i consumatori non si sentiranno più soli contro aziende, imprese o grandi gruppi imprenditoriali, in quanto potranno radunarsi in gran numero per far sentire la propria voce dinanzi a un giudice, come nel caso dei pensionati italiani che hanno deciso di opporsi ai provvedimenti legislativi ultimamente approvati.
Le azioni di classe che hanno coinvolto un numero cospicuo di persone sul fronte delle pensioni riguardano sia l’azione collettiva mirata all’opposizione della riduzione degli importi percepiti con le pensioni da parte degli ex dipendenti dello Stato, sia delle norme che regolano la pensione anticipata, sia per gli uomini che per le donne.
L’azione collettiva sul tema pensionistico, per avere
valenza giuridica, deve rispettare taluni requisiti, ovvero:
- Non deve essere svolta da un singolo individuo ma bensì da un gruppo coeso di consumatori in condizione di pensionamento, i quali si devono unire a fronte di un disagio condiviso.
- I consumatori devono presentare l’argomento di dibattito (ad esempio pensioni minime troppo basse, tasse troppo elevate per i pensionati e via discorrendo) all’associazione dei consumatori.
- Contattare l’avvocato che collabora con l’associazione dei consumatori, o uno esterno qualora si preferisse, per stabilire la causa da intentare nei confronti della parte considerata “colpevole” (ad esempio una fazione politica, l’Inps ecc).
- Presentare la richiesta di ammissibilità dell’istanza di fronte al giudice territoriale competente.
- Aprire le liste online e presso l’associazione dei consumatori, in modo da consentire a tutti coloro che vogliono accedere all’azione collettiva di iscriversi nel corso dei 120 giorni seguenti.
- Terminati i 120 giorni, il giudice deve stabilire la data della prima udienza nella quale avverrà il confronto tra le parti, quella lesa (i consumatori che hanno avviato l’azione collettiva) e quella chiamata in causa per rispondere delle sue responsabilità ai danni dei consumatori.
Sul tema pensionistico, oltre all’azione di classe generale per i cittadini, è stato promosso un’ulteriore procedimento legislativo a tutela delle donne, il quale prende il nome di
Opzione donna ed è volto a consentire alle donne di poter accedere alla pensione a 57 anni, con all’attivo 38 anni di contributi.
Le aperture delle liste cartacee e online per la registrazione all’azione collettiva per le pensioni e per l’azione di classe "Opzione donna" sono state aperte nel 2014, a seguito dell’ammissibilità di istanza stabilita da parte del giudice competente.
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