La
Class Action, conosciuta anche come azione di classe o azione collettiva, è uno strumento di tutela dei cittadini molto importante. Grazie ad essa, infatti, coloro che subiscono un illecito seriale da parte di un soggetto professionale possono ottenere il corrispettivo risarcimento.
La class action è un’azione legale a tutti gli effetti, disciplinata dall’
articolo 140 bis del Codice del Consumo che recita:
“
Articolo 140-bis Azione di classe83 1. I diritti individuali omogenei dei consumatori e degli utenti di cui al comma 2 sono tutelabili anche attraverso l'azione di classe, secondo le previsioni del presente articolo. A tal fine ciascun componente della classe, anche mediante associazioni cui dà mandato o comitati cui partecipa, può agire per l'accertamento della responsabilità e per la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni” (leggi il testo completo http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/codice_consumo_giu2011.pdf), e comprende solitamente un numero più o meno cospicuo di soggetti che avanzano la richiesta di accedere a una soluzione per una pratica o un evento che ha recato loro dei danni.
Le
cause che vengono intentate con questa procedura coinvolgono gruppi di cittadini e le grandi aziende o multinazionali, le quali vengono ritenute responsabili di danni che hanno coinvolto il benessere della popolazione.
A differenza delle tradizionali controversie tra le parti, le quali vengono risolte solitamente con il confronto tra la parte danneggiata e quella chiamata in causa con l’assistenza di avvocati di fronte a un giudice, l’azione di classe assume una misura molto più grande e contorni che possono andare sfumandosi a seconda delle specifiche circostanze.
Per quanto concerne la presenza dell’
avvocato, esso può essere chiamato a rappresentare una singola parte o assumersi la responsabilità di rappresentare tutte le parti coinvolte. Al fine di evitare che il costo della parcella dell’avvocato od egli avvocati coinvolti nel processo ricada sui consumatori danneggiati, in caso di vincita del processo da parte di questi ultimi essa dovrà essere pagata dalla società alla quale è stato riconosciuto il torto al termine della procedura.
Questo tipo di procedimento legislativo venne introdotto in Italia con la Finanziaria del 2008, ma solo a partire dal 1° gennaio 2010 è stato possibile esercitarlo per sanare i danni a cose e persone avvenuti dal 16 agosto del 2009 in avanti.
A partire dal 1 gennaio 2010 sono state avviate in tutto 7 cause mediante questo dispositivo giudiziario, le quali sono state promosse da parte delle
associazioni a tutela dei consumatori al fine di bloccare l’azione invasiva di grandi multinazionali per la salute e l’economia dei cittadini.
Tra le principali si possono ricordare quella del
Codacons contro una grande compagnia importatrice di tabacco in Italia per i danni della dipendenza dalla nicotina e la causa intentata nei confronti di un gruppo finanziario europeo per quanto concerne il calcolo degli interessi sui mutui.
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