Il rischio di credito è costituito dal pericolo che in un'operazione creditizia il debitore non sia in grado di adempiere ai propri obblighi contrattuali, non rimborsando, anche solo in parte, gli interessi sul finanziamento ricevuto o il capitale. Come tale, il rischio di credito è una delle componenti di qualsiasi attività di prestito: la concessione di un finanziamento, l’apertura di un mutuo, la sottoscrizione di un’obbligazione. Per questo motivo esso costituisce una delle variabili che risparmiatori, investitori e istituti finanziari tengono in considerazione con attenzione quando prendono le loro decisioni.
In sostanza, il rischio di credito corso da una banca o da un investitore è che chi ha ottenuto il prestito risulti poi insolvente e non riesca a restituirlo. Questo tipo di rischio, come dimostrano gli ultimi anni, si accresce nel periodi di recessione e difficoltà economica, in quanto è più facile che in queste condizioni imprese e privati siano in maggiore pericolo di insolvenza. Al contrario, in tempi di crescita, il rischio di credito tende a scendere. Questa dinamica si riflette principalmente sul tasso d’interesse: se il rischio di credito è più elevato, chi presta una somma di denaro vuole essere remunerato per questo rischio maggiore e chiederà un tasso più alto al debitore. Quindi, quando il rischio di credito è elevato, è più difficile e oneroso accedere a prestiti o finanziamenti.
In ogni caso, il rischio di credito non è influenzato solo dal momento economico, ma anche dalla situazione particolare del debitore o di chi richiede il finanziamento, in particolare per le imprese che emettono obbligazioni: innanzitutto, conta la situazione finanziaria (ad esempio se in passato non si è riusciti ripagare un debito), ma un altro fattore da considerare è il cosiddetto ‘rischio Paese’, ossia la condizione del Paese in cui opera o risiede l’impresa. Questi fattori vengono generalmente valutati da apposite agenzie, dette agenzie di rating, che assegnano poi una sorta di voto a imprese o Paesi. Sulla base di questa valutazione, gli investitori giudicano il rischio di credito.
Per i privati cittadini che richiedono un prestito, invece, una misura del rischio di credito è la classe di merito assegnata dalla banca che eroga il finanziamento. È pratica diffusa che alla richiesta di un prestito o di un mutuo, la banca risponda in primo luogo con una valutazione della situazione economica del richiedente, verificando ad esempio la disponibilità di un reddito fisso o di adeguate garanzie. Il rischio di credito verrà calcolato sulla base di questa valutazione.