I finanziamenti a cattivi pagatori sono delle linee di credito concesse a coloro che vengono iscritti nelle banche dati dei sistemi di informazione creditizia, tra cui la più conosciuta è il Crif, conosciuta anche come Centrale Rischi.
Si viene inseriti nelle banche dati dei cattivi pagatori quando non si sono pagate due o più rate consecutive di precedenti finanziamenti.
Per rientrare nelle liste dei cattivi pagatori, cioè di coloro che non sono in grado di adempiere al pagamento dei propri debiti, non è necessario essere dei morosi abituali.
L’inserimento in banca dati avviene anche se alla base dell’inadempienza esistono gravi motivi, come la perdita del lavoro o contingenze drammatiche ed improvvise.
In questi casi, quando si ha bisogno di richiedere un prestito che non verrebbe concesso, poiché inseriti nelle liste dei debitori inaffidabili, bisognerà o procedere a regolarizzare il precedente debito per ottenere la cancellazione dalla centrale rischi ( i tempi di legge sono di circa 24 mesi), oppure ricorrere ai finanziamenti per cattivi pagatori.
Questi finanziamenti possono essere richiesti da lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato e riguardano essenzialmente due similari tipologie di finanziamento:
cessione del quinto e
prestito delega.
Nel primo caso si rimborserà la rata del prestito tramite una trattenuta in busta paga del 20% dello stipendio, nel secondo tramite una trattenuta dei un ulteriore 20% (fino ad arrivare, se attivati tutti e due, ad un 40% di trattenuta massima).
Anche i prestiti a cattivi pagatori presentano le stesse condizioni economiche dei prestiti personali, a parte la differente modalità di pagamento delle rate. Le principali condizioni sono: tasso fisso e durata fino a 120 mesi.
Nel caso di lavoratori autonomi iscritti nelle liste dei cattivi pagatori, l'ottenimento di credito è più difficile (i prestiti personali non vengono generalmente concessi a lavoratori autonomi) ma il consiglio è quello di richiedere il finanziamento e linee di credito dedicate al proprio istituto bancario di fiducia.
Potrebbe essere in questo caso richiesta una garanzia reale aggiuntiva, come l’ipoteca su beni immobili o l'indicazione di un garante.
Una strada alternativa potrebbe essere quella dei prestiti cambializzati per cattivi pagatori (ormai concessi da pochissimi istituti in Italia) che non tengono in considerazione le iscrizioni presso le centrali rischi.
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