La Gestione Dipendenti Pubblici dell’INPS ha sostituito dal 2011 le prestazioni dell’INPDAP, che si occupava di erogare le pensioni e gestire attività creditizie nei confronti di dipendenti pubblici e pensionati della pubblica amministrazione. Oggi questa attività è comunque rimasta intatta e l’INPS fornisce
un servizio di prestiti per queste categorie. Fra questi finanziamenti, spiccano i prestiti pluriennali. Questi sono anche conosciuti come
INPDAP prestiti pluriennali.
Se ne possono distinguere due tipi: i prestiti pluriennali diretti e quelli garantiti. Gli INPDAP
prestiti pluriennali diretti sono erogati direttamente dall’INPS e si rivolgono a coloro che fronteggiano urgenze documentate, che devono rientrare nelle casistiche previste dal Regolamento dedicato, che trovate al fondo di
questa pagina. Fra queste rientrano calamità naturali, acquisto della casa, furto e incendio, ristrutturazioni, impianti fotovoltaici, acquisto dell'automobile.
Sono previsti dei requisiti specifici: innanzitutto è sempre necessaria l’iscrizione al Fondo credito (Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali). Per i lavoratori in servizio è necessario un
contratto a tempo indeterminato, mentre per i pensionati sono richiesti 4 anni di anzianità di servizio utile alla pensione e 4 anni di contributi al Fondo credito. Per i lavoratori con contratto a tempo determinato non inferiore ai 3 anni invece, sono disponibili prestiti estinguibili entro la scadenza del rapporto di lavoro, con l’obbligo di cedere il TFR come garanzia.
La domanda deve essere inviata via web dalla sezione
Domande web Prestiti Pluriennali del sito dell’INPS. Il finanziamento può avere durata di 5 o 10 anni e garantisce
un tasso agevolato: TAN del 3,5%, a cui si aggiungono uno 0,5% per le spese di amministrazione e un premio fondo rischi.
L’altra tipologia di INPDAP prestiti pluriennali è quella garantita. I
prestiti pluriennali garantiti non sono erogati dall’INPS, ma da una banca o società finanziaria convenzionata. Ruolo dell’INPS è quello di garantire l’ente che eroga il prestito dai rischi di decesso del richiedente (l’INPS restituisce l’importo), di cessazione del servizio lavorativo senza diritto a pensione (l’INPS recupera le rate residue dal TFR) e di riduzione dello stipendio (l’Istituto riscatta l’importo residuo).
Possono richiedere il prestito gli iscritti al Fondo in servizio o pensionati con 4 anni di servizio effettivo utili alla pensione. La durata può essere di 5 e 10 anni, mentre il tasso viene fissato dalla banca. Il finanziamento garantito può essere richiesto presentando all’amministrazione di appartenenza
4 copie del modulo di domanda, scaricabile
qui.