Il prezzo dell'oro viene stabilito due volte al giorno dalla Borsa di Londra, il mercato di riferimento per le quotazioni dell'oro e dei metalli preziosi. La valutazione di questi prezzi viene stabilita come per ogni altro titolo, finanziario e non, trattato nei mercati finanziari, cioè in base alla differenza tra domanda e offerta, legge base di ogni contrattazione economica.
L'oro, però, è soggetto anche ad altri parametri per la definizione del prezzo: innanzitutto, la purezza del metallo, espressa in carati (k). L'oro puro è indicato con la dicitura 24k, mentre quello usato in gioielleria va dai 14 ai 18 k, soglia limite per consentirne la lavorazione. A influire sul prezzo dell'oro non puro, è la componente di altri metalli usati come mistura. L'oro, per essere lavorato, deve essere prima fuso e mescolato con altri metalli allo stato liquido: proprio questa composizione condiziona le quotazioni dell'oro non puro, che se è mescolato con platino avrà un valore più alto rispetto all'oro unito al rame, anche se nel primo caso la parte di oro è inferiore a quella usata per la mistura con il rame. Per questo motivo può succedere che, a parità di peso espresso in grammi, un tipo di oro costi più di un altro.
Sul mercato finanziario, la quotazione dell'oro viene espressa in dollari/oncia, cioè si indica quanto costa in dollari americani un'oncia di oro. Fino al 1971, l'oro veniva usato anche come parametro di riferimento per stabilire il valore di una moneta: in pratica, il valore del denaro corrente veniva definito in base alla quantità di denaro occorrente per acquistare un'oncia di oro. Dopo il 1971, questo sistema di valutazione della moneta corrente è diventato insostenibile e l'oro è così stato inserito in un borsino dedicato esclusivamente alle contrattazioni dei metalli preziosi.
Grazie alle poche oscillazioni del prezzo delle quotazioni, l'oro è da sempre considerato un bene rifugio, cioè un titolo di investimento che, anche nel lungo periodo, si dimostra praticamente privo di rischi. Questo è dovuto al fatto che le quotazioni dell'oro sono indipendenti, cioè non vincolate all'andamento dei mercati finanziari e all'inflazione. Il suo prezzo è espresso in acquisto e in vendita e si riferisce all'oro puro in lingotti che possono essere di diversi tagli, da una o più once.
Oltre al tradizionale mercato dell'oro in lingotti, esiste un mercato parallelo riservato alle monete d'oro coniate dopo il 1800. Molti Paesi hanno utilizzato l'oro come metallo per il conio del denaro contante e, dopo la dismissione, è nato un mercato che basa le valutazioni innanzitutto sulla purezza dell'oro usato per la moneta, e in secondo luogo al periodo storico di conio, al numero di esemplari esistenti e dall'effigie riportata sulle facce della moneta.