L'
Inps, Istituto Nazionale Previdenza Sociale, è l'ente preposto per l'erogazione dei
trattamenti pensionistici che vengono maturati durante il corso della vita lavorativa, tramite il versamento mensile di quelli che si chiamano contributi previdenziali, calcolati in base al reddito percepito come retribuzione da lavoro.
Le
pensioni Inps sono di diverso tipo e, in alcuni casi, sono erogate indipendentemente dall'attività lavorativa o dall'età: è il caso delle pensioni di
invalidità civile, che possono essere concesse a qualsiasi età, anche ai minori, dietro riconoscimento di una percentuale di invalidità superiore al 68 per cento. In tutti gli altri casi, invece, le pensioni sono commisurate ai contributi versati e agli anni di versamento.
In linea generale, il minimo di annualità contributive per poter accedere alla
pensione di vecchiaia, è pari a 20 anni sia per uomini che per donne, e l'età minima è di 62 anni per le donne, che dovranno arrivare a 66 entro il 2018, e di 66 anni per gli uomini. Esistono poi diverse fasce di età per le donne dipendenti di enti pubblici e lavoratrici autonome: per le dipendenti di pubbliche amministrazioni, l'età minima è fissata a 66 anni, mentre per le lavoratrici autonome si dovrà lavorare fino ai 63 anni e 6 mesi prima di poter richiedere il pensionamento.
Con la
riforma delle pensioni entrata in vigore il 1 gennaio 2012, tutte le contribuzioni successive a quella data concorreranno a un calcolo contributivo della pensione, a differenza delle contribuzioni antecedenti l'entrata in vigore della riforma che, invece, erano calcolate in
modo retributivo. Con il
sistema contributivo, le pensioni vengono calcolate in base ai contributi versati, sia per annualità, sia per importo. La rendita mensile verrà quindi calcolata sulla somma totale dei contributi, suddivisa per l'aspettativa media di vita.
L'Inps eroga anche quella che si chiama
pensione minima: questo trattamento è riservato ai pensionati che non raggiungono una soglia di reddito minima, stabilita di anno in anno dall'Inps: per il 2014, questa soglia è fissata in 501,38 euro mensili. I titolari di pensioni inferiori a questa somma, potranno beneficiare di un'
integrazione fissata in misura totale o in misura percentuale per il raggiungimento della soglia minima. Per ottenere l'integrazione, il reddito imponibile Irpef personale deve essere inferiore a 6.517,94 euro annui e non superiore a 13.085,88 euro annui. Per le coppie sposate, questi limiti passano a 19.553,82 come minimo e 26.071,76 come massimo.
Per chi non raggiunge la soglia minima, l'importo dell'integrazione sarà totale, mentre per tutti i redditi compresi fra il minimo e il massimo, l'integrazione sarà applicata in misura percentuale per il raggiungimento dei 501,38 euro mensili.