Per lavoro autonomo si intende quel vincolo lavorativo non sottoposto a subordinazione, per il quale il lavoratore si impegna a fornire una serie di opere o servizi a un committente, dietro pagamento di un corrispettivo.
La definizione può apparire vaga alla luce delle diverse sfumature che questo tipo di collaborazione ha assunto negli ultimi anni, ma le caratteristiche indispensabili del lavoro autonomo possono aiutare a fare un po' di chiarezza:
- Autonomia nelle modalità e nei tempi di esecuzione: il lavoratore si impegna a consegnare l'opera o il servizio entro una scadenza concordata, ma ha il pieno controllo degli strumenti utilizzati (da software a procedure fino a macchinari di vario genere), delle sedi e degli orari di lavoro.
- Mancanza del requisito della continuità: il lavoro svolto ha carattere episodico e non continuativo nel tempo.
- Mancato inserimento nell'organigramma aziendale: il lavoratore non è inserito nella struttura gerarchica dell'azienda (o delle aziende) con cui collabora. Non ha una propria postazione fissa all'interno della sede dell'azienda e non è subordinato nei confronti di altre figure.
La figura con cui il lavoratore collabora non gli è gerarchicamente superiore, ma è piuttosto identificabile in un committente o cliente.
Le principali distinzioni all'interno del lavoro autonomo sono da ricercarsi tra il lavoro autonomo continuativo e il lavoro autonomo occasionale.
Nel
lavoro autonomo occasionale la collaborazione non supera i 30 giorni e i 5000 euro lordi di compenso nel corso dell'anno solare. Sotto questa soglia non vi è obbligo contributivo o di apertura di
partita IVA.
Il
lavoro autonomo continuativo è invece caratterizzato da un periodo di collaborazione più lungo e compensi superiori a questa soglia. Per i lavoratori autonomi con carattere continuativo è necessaria l'apertura della partita
IVA e, nel caso del sistema associativo delle professioni protette, dell'iscrizione all'Albo per medici, avvocati, ecc.
All'interno del lavoro autonomo continuativo, però, vi sono alcune modalità leggermente differenti, come quella del
contratto a progetto (co.co.pro.). Esso si colloca più precisamente nell'ambito del lavoro parasubordinato e si contraddistingue per l'esistenza di un unico progetto concordato con il committente.
All'atto pratico il contratto a progetto tende a essere più simile al lavoro subordinato, ma le sue caratteristiche dovrebbero essere in realtà le medesime valide per il lavoro autonomo.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.