I
contributi previdenziali rappresentano una
forma di versamento obbligatorio che, come contribuzione assistenziale, rientra nell’ambito della previdenza sociale. Questa tipologia di
contributi è prevista dal sistema pensionistico del nostro paese ed è sancita dall’articolo 23 della Costituzione al fine di garantire una copertura previdenziale ai lavoratori che escono dal mondo del lavoro, una volta maturati i requisiti previsti per legge.
Nello specifico i contributi previdenziali consistono nel versamento di una somma di denaro da parte dei lavoratori impiegati presso il settore pubblico e privato e degli autonomi agli enti previdenziali nazionali, ovvero l’
INPS per il settore privato e l’
INPDAP per quello pubblico. L’obbligatorietà di questo tipo di contribuzione comporta
reati e sanzioni per gli inadempienti, che in ogni caso saranno i datori di lavoro, ovvero i lavoratori autonomi. Questo perché il versamento previdenziale effettuato dal lavoratore dipendente è indiretto, ovvero è il datore di lavoro a corrispondere il pagamento all’ente previdenziale per conto del suo dipendente, trattenendo i contributi direttamente dalla busta paga. Per quanto concerne gli autonomi, sono essi stessi a provvedere al proprio versamento previdenziale.
L’effettivo importo dei contributi previdenziali versati dipende dal
reddito, dall’
aliquota contributiva pensionistica di finanziamento e, in certi casi, dall’
imponibile IVA. L’ammontare della pensione percepita dai lavoratori una volta perfezionati i requisiti previsti sulla base dei contributi versati, viene calcolato sulla base di uno dei
sistemi di calcolo, a seconda del tipo di impiego svolto e della normativa vigente. I metodi di calcolo contemplati sono: il
sistema retributivo, il
sistema contributivo e il sistema misto, che oltre ai versamenti considerano anche altri parametri aggiuntivi, come l’età anagrafica pensionabile, i contributi figurativi, l’anzianità contributiva, e ulteriori variabili che possono dipendere dalle varie riforme in merito, funzionali a sostenere il sistema pensionistico.
I dati relativi ai contributi versati vengono registrati nel
casellario centrale delle posizioni previdenziali attive, ovvero una sorta di banca dati delle posizioni assicurative dei lavoratori iscritti all’ente previdenziale. I versamenti così registrati diventano contributi figurativi, ovvero costituiscono una sorta di riepilogo dei contributi versati. La somma dei contributi figurativi, una volta perfezionati i requisiti di anzianità anagrafica e contributiva, comporta il diritto alla prestazione previdenziale. Ulteriori contributi figurativi derivano per esempio dal riscatto, dalla malattia, dall’inabilità.
In Italia è anche prevista la
previdenza complementare facoltativa, che consiste nel versamento di contributi previdenziali integrativi alla pensione obbligatoria e funzionali a incrementare le prestazioni economiche percepite nel periodo di pensionamento. Tali contributi possono essere corrisposti sia all’INPS che ad enti privati.
Per ulteriori informazioni circa i contributi previdenziali è possibile consultare la seguente pagina del
sito ufficiale dell’INPS:
http://www.inps.it/portale/default.aspx?sID=%3B00%3B5773%3B6118%3B6196%3B&lastMenu=6196&iMenu=1&p4=2.