Secondo recenti studi,
la busta paga dei lavoratori italiani è fra le più complicate al mondo. Il lavoratore dipendente deve infatti orientarsi fra le tantissime voci che compongo l’unica pagina che costituisce questo documento consegnato dal datore di lavoro. Vi proponiamo dunque una sintetica guida su
come leggere la busta paga, indicando schematicamente quali sono le informazioni principali.
La
prima parte della busta paga sintetizza numerose informazioni sul lavoratore e sul suo rapporto di lavoro: oltre ai suoi dati personali dunque, vengono indicati la data di
assunzione, l’
anzianità di servizio e, soprattutto,
il contratto di lavoro collettivo a cui è sottoposto, oltre che il suo
inquadramento. Gli ultimi due elementi sono fondamentali nel determinarne la retribuzione.
Nelle righe successive compaiono
gli elementi della retribuzione. Questi si distinguono in elementi fissi e variabili. Gli
elementi fissi sono:
- la retribuzione base (si tratta della retribuzione minima prevista dal contratto collettivo di lavoro);
- gli scatti di anzianità (che aumentano man mano che si matura più tempo sul posto di lavoro);
- i premi di produzione e altre indennità aggiuntive (determinati sempre dal contratto, in caso del raggiungimento di risultati prestabiliti);
- l’EDR, o Elemento distinto della retribuzione, pari a 10,33 euro mensili per i lavoratori privati.
Gli
elementi variabili invece vengono segnalati solo nel caso si siano verificate le condizioni per cui la loro erogazione è prevista dal contratto: in caso contrario la relativa casella rimane vuota. Fra questi ricordiamo gli straordinari, le indennità per trasferta, oltre che ferie, permessi, giorni di malattia (retribuzione indiretta). È in questa sezione che eventualmente vengono segnalate la tredicesima o gli anticipi del TFR.
La parte successiva indica invece giorni e ore lavorativi in riferimento al mese della busta paga, con l’indicazione della retribuzione oraria. Nella casella più vistosa della busta paga, la voce
“retribuzione ordinaria” indica la retribuzione effettiva, conteggiando le voci riportate in precedenza. Di seguito solitamente viene indicata la “retribuzione convenzionale fondo pensione”, su cui vengono calcolati i contributi per la previdenza complementare.
Si arriva poi alle
addizionali aggiuntive comunali e regionali, un’imposta che spetta agli enti locali in cui ha residenza fiscale il dipendente. Viene calcolata sulla base imponibile ai fini dell’
IRPEF, senza considerare gli oneri deducibili. Viene dunque segnalato il “Totale spettante”, ossia lo stipendio lordo, a cui si sottraggono i contributi (“Totale contributi”).
Proprio le trattenute fiscali sono l’ultimo elemento da conoscere per sapere come leggere la busta paga: viene dunque segnalato “l’imponibile fiscale” e su questa cifra vengono calcolate
le trattenute IRPEF, a cui vengono però sottratte eventuali
detrazioni (coniuge, figli). Al fondo del documento, troverete finalmente
il “Netto busta”, ossia lo stipendio netto del lavoratore.