Il
calcolo dell’anticipo del TFR è diventata un’esigenza di stretta attualità quando, con Legge di Stabilità del 2015, è stata introdotta la possibilità per il lavoratore dipendente di richiedere un’anticipazione della propria liquidazione. Il
TFR, Trattamento di Fine Rapporto, consiste infatti nella liquidazione del dipendente al termine del suo rapporto lavorativo con il datore di lavoro. Fino al 2015, erano previste regole abbastanza rigide per il suo utilizzo, ma le nuove norme hanno cambiato sia le motivazioni sulla base delle quali fare richiesta della liquidazione, sia la tassazione a cui essa è sottoposta. Tutti elementi importanti per effettuare un calcolo accurato.
L’anticipo della liquidazione può essere oggi richiesto dai dipendenti del settore privato, esclusi i lavoratori agricoli e i lavoratori domestici, che siano legati al proprio datore di lavoro da un rapporto di almeno 6 mesi. Rispetto alla legislazione precedente, la grande differenza consiste nel fatto che la buonuscita non è finalizzata, ossia non è legata a uno specifico utilizzo della somma ricevuta. Ad esempio, il caso classico è quello dell’
anticipo del TFR per l’acquisto della prima casa. Inoltre, con l’anticipazione tradizionale si poteva ottenere fino al 70% del TFR accantonato fino a quel momento. Comunque, per tutte le differenze, vi rimandiamo a
questo approfondimento sul TFR.
Ai fini del calcolo dell’anticipo, è poi importante sapere che la somma viene oggi liquidata direttamente su base mensile: non si ottiene dunque l’intero TFR immediatamente, ma spalmato su 12 mensilità. Altra aspetto da considerare è quello della tassazione applicata su questo trasferimento: se in precedenza la liquidazione era sottoposta a una tassazione agevolata, oggi l’anticipo del TFR è invece colpito dalla
tassazione ordinaria, che aumenta proporzionalmente alla crescita del reddito lordo.
Proprio questa informazione è molto importante per utilizzare gli strumenti di calcolo online, come
quello fornito dal Sole 24 Ore: basterà inserire
la retribuzione lorda e il reddito annuale (che in assenza di altre fonti di reddito coincidono) e si otterrà come risultato l’ammontare, definito come "netto", del TFR in busta paga ogni mese. Attenzione però: il calcolo anticipo TFR conteggia la tassazione ordinaria, ma non le addizionali regionali e comunali. Il risultato dunque potrebbe essere superiore a quanto riceverete effettivamente in busta paga.