Le persone giovani che, nel nostro paese, desiderano avviare un’attività in proprio sono un numero cospicuo, pur tuttavia coloro che riescono effettivamente a costruire una propria società sono in netta diminuzione rispetto al passato. Il motivo di questa diminuzione di giovani imprenditori è dettata, in primis, dalla poca conoscenza dei
finanziamenti a cui essi possono accedere, con la preoccupazione di doversi caricare di tutto l’ammontare iniziale per l’avvio della propria attività.
Le
leggi che tutelano i
finanziamenti giovani imprenditori sono numerose e, tra le principali, figurano la L. 95 del 1995 e la L. 236 del 1996 che è stata integrata, a partire dal 1999, con la L. numero
144. Tale leggi disciplinano l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto per i giovani che desiderano avviare un’attività commerciale. Tale tipologia di finanziamenti giovani imprenditori, ovvero
a fondo perduto, acquisiscono codesto nome dal fatto che la metà della somma conferita al soggetto non deve essere restituita, mentre per il restante denaro è previsto un piano quinquennale di restituzione, con comode tasse trimestrali e un tasso di interesse molto vantaggioso, proprio per venire incontro ai giovani che si impegnano a costruire e instradare la propria società.
La principale legge, approvata nel 2000, per quanto concerne gli incentivi all’imprenditorialità e i finanziamenti giovani imprenditori è la numero
185 ed essa, inoltre, gestisce anche gli aspetti inerenti l’
auto-impiego. Occorre effettuare una distinzione tra i finanziamenti per l’imprenditorialità e l’auto-impiego: la prima categoria è rivolta a coloro che vogliono avviare un’impresa nel settore turistico, industriale, agricolo, alimentare o artigianale mentre, per quanto concerne l’auto-impiego, esso fa riferimento ai finanziamenti a favore della
cultura d’impresa, agevolando i giovani che sono in condizione di disoccupazione.
Per quanto concerne i finanziamenti giovani imprenditori rivolti all’auto-impiego, occorre distinguere tre tipologie di possibili incentivi: quelli rivolti al
franchising, quelli per il lavoro autonomo e, infine, i finanziamenti per le microimprese.
Per entrare in possesso dei finanziamenti a fondo perduto occorre avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni e il prestito maggiormente erogato, solitamente, è quello d’onore e può raggiungere un tetto massimo di poco superiore i 25.000 euro. Coloro che possono accedere a tale tipologia di finanziamento sono coloro che risiedono presso alcune regioni d’Italia: Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Molise, a differenza invece degli incentivi per l’auto-impiego che sono aperti a coloro che risiedono in tutta Italia e non presentano vincoli di età.
Per poter accedere ai
finanziamenti giovani imprenditori occorre rivolgersi presso una società creditizia e, dopo un consulto con l’addetto responsabile degli incentivi e un colloquio approfondito inerente il piano di business previsto, l’attività commerciale che si desidera avviare e dimostrando di essere in possesso dei requisiti sopracitati, si potrà ottenere la somma di denaro necessaria per l’avvio della propria impresa.
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