Le targhe italiane presentano talune peculiarità che consentono loro di differenziarsi da quelle presenti negli altri Stati del mondo. Esse, infatti, sono realizzate in metallo, hanno una forma rettangolare e presentano una sequenza alfanumerica precisa e stabilita dallo Stato, costituita da quattro lettere e tre numeri, a differenza ad esempio degli Stati Uniti ove è possibile reperire numerose targhe personalizzate che presentano messaggi, formati e stili completamente differenti gli uni dagli altri. Il dibattito sull’introduzione o meno delle targhe personalizzate anche nel nostro paese prese avvio a partire dal 1° gennaio 2003, con la successiva approvazione da parte del governo, consentendo così agli italiani, qualora desiderassero e pagando un sovrapprezzo, di dotarsi di una targa in linea con i propri gusti: a tutt’oggi, tuttavia, non sussiste ancora la reale possibilità di dotarsi di una di codeste targhe.
A partire dal 1999 tutti i paesi dell’Unione Europa, e dunque anche l’Italia, devono presentare una targa con un formato comune, con una banda blu presente sulla parte sinistra sulla quale sono apposte le 12 stelle che rappresentano l’U.E. e, al di sotto, la sigla del paese di provenienza (nel caso delle targhe italiane, sarà presente la I che identifica l’Italia in tutto il mondo). Al centro della targa il colore del metallo sarà bianco e si leggerà una sequenza alfanumerica costituita da due lettere, tre numeri e due lettere e, a seguire, sulla parte all’estrema destra della targa sarà presente un’altra banda blu sulla quale sono presenti l’anno di immatricolazione e la sigla della città di provenienza della vettura.
I corpi militari, la Croce rossa italiana e tutti i corpi diplomatici presenti nel nostro paese hanno diritto a utilizzare un’apposita targa che consente di identificare il servizio prestato semplicemente leggendo le prime due lettere (ad esempio, nel caso dell’esercito italiano, all’inizio dalla targa sarà presente la sigla EI).
Un discorso a parte va riservato per le targhe italiane dei motocicli che presentano una cilindrata pari o superiore i 50 cm³, le quali a partire dal 1999 devono presentare un formato rettangolare e una scritta nera su uno sfondo bianco, con la presenza, ai lati della targa, delle medesime bande blu come per le automobili, con il simbolo dell’Unione Europea e la sigla della Nazione di provenienza sulla sinistra e, sulla destra, l’anno di immatricolazione e la sigla della città. Ciò che differenzia tali targhe da quelle delle vetture è il fatto che la sequenza alfanumerica è disposta su due righe, ove sulla prima sono presenti due lettere e sulla seconda cinque numeri.