Il diritto sindacale è un ramo del
diritto del lavoro, che si differenzia da quest'ultimo per via della sua dimensione collettiva. Il diritto del lavoro, infatti, si occupa della tutela dei rapporti tra datore di lavoro e lavoratore, mentre il diritto sindacale si concentra sulla tutela dei lavoratori intesi come gruppo, contrapposto a quello dei datori di lavoro.
La nascita del moderno diritto sindacale può essere ricercata nel periodo successivo alla Rivoluzione Industriale, quando la produzione diventò di scala e ai detentori dei mezzi cominciò a contrapporsi una massa numericamente consistente di lavoratori. Essi cominciarono ad associarsi in maniera sistematica, allo scopo di fare fronte comune e tutelarsi in materia di retribuzione, orari di lavoro e questioni simili.
Gli strumenti principali dei sindacati sono la contrattazione sociale, lo sciopero e i contratti collettivi nazionali di lavoro. Questi ultimi sono documenti redatti allo scopo di regolamentare i contratti di lavoro individuali tramite linee guida basate su accordi tra le parti. Sia le associazioni sindacali che quelle dei datori di lavoro, infatti, partecipano periodicamente alla firma dei
contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), suddivisi per categorie lavorative e contenenti indicazioni sui diritti ma anche sugli obblighi contrattuali dei lavoratori.
Esistono perciò CCNL per tutti i settori e tutti i tipi di lavoro subordinato. Sono liberamente consultabili anche da chi non è iscritto a un'organizzazione sindacale.
Iscriversi a un sindacato, tuttavia, permette di accedere a una serie di servizi che possono andare dalla semplice consulenza fino all'assistenza legale in caso di contenziosi o vertenze. È importante tuttavia informarsi sull'orientamento politico delle organizzazioni sindacali, nonché sulle loro priorità, sugli statuti, sulle attività, sulle sedi nazionali e sugli sportelli presenti sul territorio. In questo modo sarà possibile individuare il sindacato più affine alle proprie esigenze e convinzioni.