Il
concorso diplomatico è la fondamentale procedura di selezione con cui il Ministero degli Affari Esteri recluta il proprio personale diplomatico, che opererà presso le strutture ministeriali e, soprattutto, rappresenterà l’Italia nelle sue sedi diplomatiche. Data la delicatezza di questa funzione, si tratta di un percorso professionale che richiede grande preparazione. Vediamo come funziona.
Il concorso diplomatico viene organizzato ogni anno e prevede
requisiti di ammissione molto precisi. Questi sono la cittadinanza italiana, un’età non superiore ai 35 anni, un titolo accademico fra quelli previsti dal regolamento del concorso (laurea magistrale in scienze politiche/scienze internazionali, economia o giurisprudenza), l’idoneità psico-fisica tale anche da poter svolgere la professione in condizioni di disagio presso sedi estere, e, infine, il godimento dei diritti politici. Non possono partecipare al concorso coloro che abbiano portato a termine, senza superarle, le prove scritte d’esame per tutti i concorsi successivi al 1 gennaio 2003.
Viene disciplinato in modo molto preciso l’invio della domanda di partecipazione. La domanda deve essere compilata online sull’apposito modulo messo a disposizione dal
Ministero degli Affari Esteri. L’invio definitivo deve avvenire, secondo le modalità indicate dal bando, non oltre i 45 giorni dalla pubblicazione del bando stesso sulla Gazzetta Ufficiale.
La Gazzetta Ufficiale della Repubblica è infatti l’atto su cui viene pubblicato anche il concorso diplomatico. In particolare, la quarta Sezione Speciale,
“Concorsi ed Esami” è aggiornata ogni martedì e venerdì. Al momento della pubblicazione del bando del concorso diplomatico, potrete visualizzarne il testo per ogni informazione ulteriore.
La selezione si articola in tre fasi e si svolge
per titoli ed esami. Innanzitutto,
una prova attitudinale, ossia un quiz a risposta multipla dalla durata di un’ora, che si ritiene superato rispondendo correttamente ai due terzi delle domande. Sono oggetto di esame le materie centrali del concorso, inclusa la lingua inglese e le capacità di ragionamento. La seconda fase è composta da cinque
prove scritte sulle seguenti materie: storia delle relazioni internazionali, diritto internazionale pubblico e dell’UE, politica economica e cooperazione commerciale e finanziaria multilaterale, lingua inglese, altra lingua straniera a scelta fra francese, spagnolo e tedesco.
Fra questa prova scritta e la prova orale conclusiva, avviene la valutazione dei titoli del candidato, che concorre alla votazione finale. La
prova orale verte invece su contabilità dello Stato, diritto pubblico italiano, diritto civile e geografia politica ed economica.