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Come disattivare i servizi non richiesti

Come disattivare i servizi non richiesti
I servizi non richiesti nella maggior parte dei casi riguardano i contratti di telefonia e, in misura minore, quelli di luce e gas; quelli della prima specie vengono attivati solitamente sui telefoni fissi o mobili degli utenti, senza che sia stato dato l’esplicito consenso per la loro attivazione.

E’ consueto, ad esempio, navigando con il cellulare su Internet, sfiorare per sbaglio un banner pubblicitario, oppure per distrazione accettare termini di pagamento non chiaramente segnalati, senza contare ovviamente i servizi che vengono attivati sulle utenze di rete fissa e che non sono mai stati richiesti, quali segreterie telefoniche e deviazioni di chiamata.

Se si fosse incappati in "truffe" telefoniche, è possibile disattivare il servizio non richiesto in poche mosse:
  • Chiamare il servizio clienti per l’attivazione e la disattivazione dei servizi (Tim: 40920; Vodafone: 42070; Wind: 155; Tre: 408530) ed eliminare autonomamente il servizio non desiderato che è attivo sul proprio numero, seguendo le indicazioni date dalla voce registrata.

  • Contattare il proprio operatore telefonico (Tim: 119; Vodafone: 190; Wind: 155; Tre: 133) e chiedere l’immediata disattivazione del servizio e la restituzione dei soldi prelevati a causa dei servizi attivati senza il proprio consenso.

  • Si può chiedere all’operatore il barring sms, ovvero il servizio di sbarramento, il quale impedirà che, in futuro, i provider esterni possano installare servizi a pagamento sul proprio numero di telefono. L’unico inconveniente del barring sms è che, oltre a bloccare i servizi a pagamento non richiesti, blocca anche la possibilità di accedere a sms di servizio volontari, come ad esempio quelli inviati dalla propria banca per le notifiche relative alle spese con la carta di credito, in quanto provenienti da provider esterni.
  • Nel caso in cui si avesse contattato l’operatore telefonico per la disattivazione dei servizi non richiesti ma non si avesse ricevuto una risposta entro 30 giorni (ovvero fossero ancora attivi i servizi a pagamento sul proprio numero), oppure qualora la risposta fosse stata negativa (impossibilità di disattivazione) è possibile procedere per via legale. Dopo aver inviato la segnalazione all’Autorità Garante delle Comunicazioni con la fotocopia della fattura e della propria carta d’identità, si procederà alla conciliazione tra le parti. In caso di esito negativo ci si dovrà rivolgere al Co.Re.Com regionale o, in alternativa, al Giudice di Pace per intentare una causa contro la compagna telefonica responsabile del servizio a pagamento non richiesto.