CCT

I Certificati di Credito del Tesoro, più comunemente noti come CCT, sono titoli di debito emessi dal Ministero del Tesoro per finanziare il debito pubblico e hanno una durata di 7 anni; fino al 1991, invece, i CCT potevano avere durate differenti comprese tra i 2 e i 10 anni.
Il taglio minimo dei CCT è di mille euro o multipli e vengono collocati sul Mercato generale delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT) con un'asta mensile che, generalmente, è una riapertura di un'asta precedente; una volta l'anno, invece, viene indetta un'asta per l'emissione di nuovi CCT. Come avviene anche per i BTP, le emissioni di titoli con un importo inferiore ai 2,5 milioni di euro vengono trattate sul MOT, mentre per le emissioni con un valore superiore a questa cifra le contrattazioni avvengono sul MTS, Mercato dei Titoli di Stato, riservato agli operatori dei mercati finanziari, come intermediari che si occupano della collocazione dei titoli sul mercato dei piccoli investitori e istituti bancari.
Il rendimento dei CCT è dato dalle cedole annuali che vengono accreditate semestralmente e il tasso di interesse applicato è variabile; il valore delle cedole è dato infatti dal rendimento delle cedole del BOT subito antecedenti la scadenza della cedola del CCT, aumentato di 0,15 punti percentuale.
Esistono anche i CCT€U, ossia titoli che, invece di essere indicizzati con i BOT, vengono indicizzati sulla base dell'Euribor a 6 mesi più un indice percentuale che può andare dallo 0,6 all'1% in base alla durata del CCT: per questa tipologia di titoli, infatti, la durata può variare da 5 a 7 anni, anche se il Ministero del Tesoro ha già dichiarato di riservarsi la possibilità di modificare le durate in base alle preferenze e alle richieste del mercato.
Per chiunque decida di acquistare i CCT o i CCT€U, è possibile monitorare l'andamento dei titoli tramite i quotidiani che pubblicano le quotazioni di borsa dei titoli di Stato e obbligazioni; per chi ha un conto bancario online, per controllare l'andamento dei propri titoli è sufficiente collegarsi al sito dell'istituto bancario che ha collocato i titoli. Per chi, invece, non ha ancora acquistato nessun titolo ma ha interesse a farlo, su internet si trovano molti siti che riportano le quotazioni dei titoli e l'andamento dell'ultimo periodo, in modo da poter confrontare quale investimento risponde meglio alle esigenze di ognuno, sia per quel che riguarda la cifra che si può investire, sia per le aspettative di guadagno alla scadenza dei titoli.
Il taglio minimo dei CCT è di mille euro o multipli e vengono collocati sul Mercato generale delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT) con un'asta mensile che, generalmente, è una riapertura di un'asta precedente; una volta l'anno, invece, viene indetta un'asta per l'emissione di nuovi CCT. Come avviene anche per i BTP, le emissioni di titoli con un importo inferiore ai 2,5 milioni di euro vengono trattate sul MOT, mentre per le emissioni con un valore superiore a questa cifra le contrattazioni avvengono sul MTS, Mercato dei Titoli di Stato, riservato agli operatori dei mercati finanziari, come intermediari che si occupano della collocazione dei titoli sul mercato dei piccoli investitori e istituti bancari.
Il rendimento dei CCT è dato dalle cedole annuali che vengono accreditate semestralmente e il tasso di interesse applicato è variabile; il valore delle cedole è dato infatti dal rendimento delle cedole del BOT subito antecedenti la scadenza della cedola del CCT, aumentato di 0,15 punti percentuale.
Esistono anche i CCT€U, ossia titoli che, invece di essere indicizzati con i BOT, vengono indicizzati sulla base dell'Euribor a 6 mesi più un indice percentuale che può andare dallo 0,6 all'1% in base alla durata del CCT: per questa tipologia di titoli, infatti, la durata può variare da 5 a 7 anni, anche se il Ministero del Tesoro ha già dichiarato di riservarsi la possibilità di modificare le durate in base alle preferenze e alle richieste del mercato.
Per chiunque decida di acquistare i CCT o i CCT€U, è possibile monitorare l'andamento dei titoli tramite i quotidiani che pubblicano le quotazioni di borsa dei titoli di Stato e obbligazioni; per chi ha un conto bancario online, per controllare l'andamento dei propri titoli è sufficiente collegarsi al sito dell'istituto bancario che ha collocato i titoli. Per chi, invece, non ha ancora acquistato nessun titolo ma ha interesse a farlo, su internet si trovano molti siti che riportano le quotazioni dei titoli e l'andamento dell'ultimo periodo, in modo da poter confrontare quale investimento risponde meglio alle esigenze di ognuno, sia per quel che riguarda la cifra che si può investire, sia per le aspettative di guadagno alla scadenza dei titoli.