Spese acquisto seconda casa

I motivi per cui una famiglia assume la decisione di comprare una seconda abitazione sono vari e molto personali: dalla volontà di investire i propri risparmi nel mattone al desiderio di avere una casa al mare o in montagna. Indipendentemente dai motivi che spingono a questo investimento, è bene tenere a mente le spese acquisto seconda casa. Queste possono essere infatti molto più gravose rispetto a quelle per la prima casa, soprattutto dal punto di vista fiscale.
La normativa fiscale in vigore dal 1 gennaio 2014 per l’acquisto della seconda casa prevede infatti un’imposta di registro del 9% se state acquistando da venditore privato o da un’impresa non costruttrice che non abbia eseguito lavori di ristrutturazione. La stessa aliquota è prevista per l’acquisto da imprese che abbiano terminato i lavori da più di 5 anni. Al contrario, se comprate entro i 5 anni dalla fine dei lavori, l’imposta di registro sarà fissa, pari a 200 euro, ma dovrete pagare l’IVA al 10% sul prezzo di compravendita (22% in caso di abitazioni di lusso).
Ulteriori spese acquisto seconda casa di natura fiscale sono costituite dal pagamento di imposta catastale e ipotecaria per un valore totale di 100 euro, in caso di acquisto da privato e impresa non costruttrice, o di 400 euro, se comprate da costruttore. Qui comunque trovate un piano più chiaro delle imposte.
Una volta soddisfatto il fisco, esistono poi alcune categorie di spese assimilabili a quelle per la prima casa, che trovate spiegate in questo approfondimento. A seconda dell’andamento della trattativa, dovrete mettere in conto il pagamento di un acconto sull’offerta e, soprattutto, di un acconto sul compromesso, una caparra per impegnare ulteriormente il venditore ai termini stabiliti nel compromesso stesso.
Sono poi da considerare le spese di agenzia e quelle notarili. Se vi siete rivolti a un’agenzia immobiliare, la provvigione può essere dall’1% al 3%, salvo diversi accordi. Le spese notarili dipendono invece solitamente dal prezzo di compravendita e sono regolamentate dall’apposito tariffario dell’ordine dei notai. Le spese principali riguardano il rogito, ossia l’atto di compravendita, ed eventualmente l’atto di mutuo, pari al 3-5% dell’importo ottenuto.
Il mutuo è invece il capitolo delle spese acquisto seconda casa che cresce di più rispetto all’acquisto della prima abitazione. Infatti, il mutuo per la seconda casa tende a essere più costoso, a partire da un’imposta sostitutiva del 2%, contro lo 0,25% previsto per la prima casa. Inoltre, le banche tendono anche a far lievitare i costi di istruttoria e, in qualche caso, anche il tasso d’interesse.
Considerate infine che la tassazione sulla seconda casa è più pesante, rispetto a quella sulla prima.
La normativa fiscale in vigore dal 1 gennaio 2014 per l’acquisto della seconda casa prevede infatti un’imposta di registro del 9% se state acquistando da venditore privato o da un’impresa non costruttrice che non abbia eseguito lavori di ristrutturazione. La stessa aliquota è prevista per l’acquisto da imprese che abbiano terminato i lavori da più di 5 anni. Al contrario, se comprate entro i 5 anni dalla fine dei lavori, l’imposta di registro sarà fissa, pari a 200 euro, ma dovrete pagare l’IVA al 10% sul prezzo di compravendita (22% in caso di abitazioni di lusso).
Ulteriori spese acquisto seconda casa di natura fiscale sono costituite dal pagamento di imposta catastale e ipotecaria per un valore totale di 100 euro, in caso di acquisto da privato e impresa non costruttrice, o di 400 euro, se comprate da costruttore. Qui comunque trovate un piano più chiaro delle imposte.
Una volta soddisfatto il fisco, esistono poi alcune categorie di spese assimilabili a quelle per la prima casa, che trovate spiegate in questo approfondimento. A seconda dell’andamento della trattativa, dovrete mettere in conto il pagamento di un acconto sull’offerta e, soprattutto, di un acconto sul compromesso, una caparra per impegnare ulteriormente il venditore ai termini stabiliti nel compromesso stesso.
Sono poi da considerare le spese di agenzia e quelle notarili. Se vi siete rivolti a un’agenzia immobiliare, la provvigione può essere dall’1% al 3%, salvo diversi accordi. Le spese notarili dipendono invece solitamente dal prezzo di compravendita e sono regolamentate dall’apposito tariffario dell’ordine dei notai. Le spese principali riguardano il rogito, ossia l’atto di compravendita, ed eventualmente l’atto di mutuo, pari al 3-5% dell’importo ottenuto.
Il mutuo è invece il capitolo delle spese acquisto seconda casa che cresce di più rispetto all’acquisto della prima abitazione. Infatti, il mutuo per la seconda casa tende a essere più costoso, a partire da un’imposta sostitutiva del 2%, contro lo 0,25% previsto per la prima casa. Inoltre, le banche tendono anche a far lievitare i costi di istruttoria e, in qualche caso, anche il tasso d’interesse.
Considerate infine che la tassazione sulla seconda casa è più pesante, rispetto a quella sulla prima.